Perché non esiste cura per il raffreddore? Lo spiega ricerca americana
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Università del Wisconsin-Madison: “Il raffreddore non è curabile: ecco perché”

da | Ott 2013 | News | 0 commenti

Esiste da tempi immemorabili e colpisce tutti indistintamente, eppure non esiste ancora una cura in grado di contrastarlo: si tratta del raffreddore, una delle più comuni malattie che può colpire l’uomo. Non certo una patologia grave, ma sicuramente dai sintomi assai fastidiosi, in grado di rovinarci le giornate: continui starnuti, mal di testa, catarro, naso che cola o in certi casi ben tappato, spossatezza e altro ancora. Un gruppo di ricercatori americani ha scoperto perché al momento non si è riusciti a debellarlo, mentre in molti sono al lavoro per produrre e testare nuovi farmaci.

A illustrare il perché ancora oggi non esista una cura per il raffreddore è stato un team statunitense dell’Università del Wisconsin-Madison, coordinato dalla professoressa Ann Palmenberg. L’impossibilità di trovare una terapia efficace è legata al fatto che per uno dei ceppi del rhinovirus, quello C (scoperto solo nel 2006), non esistesse ancora un modello topografico del capside, cioè il guscio di proteine che lo ricopre. Insomma il ceppo C, da sempre a fianco dei più noti ceppi A e B, era del tutto sconosciuto.

I ricercatori americani sono riusciti a riprodurre il modello topografico del virus del raffreddore attraverso una simulazione matematica al computer e ricorrendo alla bioinformatica più avanzata, oltre che alle sequenze genetiche genomiche di 500 rhinovirus C. Sono state queste ultime a fornire le coordinate tridimensionali del capside virale. Grazie a questa scoperta, presentata in uno studio pubblicato su Virology, si potrà finalmente cercare una terapia anche contro questo ceppo del virus, mentre finora erano stati prodotti farmaci sperimentali solo contro quelli A e B, e si spera di poter arrivare a una cura efficace contro il raffreddore.

D’altra parte, trovare una cura contro tutte e tre le tipologie di virus è indispensabile, poiché questi ceppi viaggiano insieme. Questo significa che i farmaci in fase di studio che contrastano i ceppi A e B non sono efficaci contro il ceppo C, che così riesce a eludere il sistema immunitario. Solo quando si troverà un farmaco specifico contro il rhinovirus C – ha spiegato la principale autrice dello studio, Holly A. Basta – si potrà dire di avere davvero una cura per il raffreddore.

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