Intervista al primo doppio laureato a Trento e Shanghai
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Dottore a Trento e Shangai. “Ora un lavoro globale”

da | Feb 2011 | News | 0 commenti

È stato proclamato dottore venerdì 4 febbraio a Trento, ma il suo titolo vale anche in Cina come master in Structural engineering. Si chiama Filippo Brunel il primo “doppio laureato” sfornato dall’ateneo trentino e dalla Tongji University di Shanghai, nell’ambito di un corso di laurea specialistica in Ingegneria civile. Lo scorso novembre lo studente trentino, 25 anni, ha discusso la tesi in quel di Shanghai, la settimana scorsa il suggello finale a Trento.

Ma che cos’è una doppia laurea? Si tratta di un programma di studi congiunto, messo a punto grazie ad accordi tra due o più università di diversi Paesi per permettere agli studenti di frequentare il corso di studio parte in una sede e parte nell’altra conseguendo un doppio titolo accademico. Ormai sono moltissimi gli atenei italiani ad offrire questa opportunità cui si accede, proprio come per i bandi Erasmus, per selezione (i posti disponibili sono di solito limitati). Proprio l’Università di Trento è tra i pionieri del double degree in Italia: da anni offre possibilità di laurea congiunta in diversi paesi europei, dal 2008 è attivo l’accordo bilaterale con Shanghai.

Trentino doc, Filippo Brunel ha iniziato a girare il mondo già dalle scuole superiori, passando un anno negli States, e non ha perso l’occasione per spingere il proprio percorso accademico oltre i confini dell’Occidente. “L’esperienza vissuta in terra cinese – racconta Filippo – mi ha dato molto di più di quello che immaginavo di ricevere nei mesi precedenti alla partenza. A Shanghai, a differenza degli undici mesi che ho passato a Kansas City (Usa), ho avuto l’opportunità di entrare in contatto con una mentalità differente dalle nostra. Seguire i corsi e giocare a calcio nel torneo tra i dipartimenti di Ingegneria mi ha dato modo di conoscere alcuni studenti cinesi con i quali mi sono confrontato sia su questioni ingegneristiche che riguardo ad ambiti economici e sociali”.

Sul piano personale, dunque, una esperienza unica, come spesso accade per i periodi all’estero. Ma ne ha guadagnato anche l’ingegnere?
In ambito accademico sono stato seguito continuamente dai miei due relatori, il professor Zandonini e il professor GuoQiang Li e sono soddisfatto della maggior parte dei corsi che ho frequentato e ancor di più dagli studi che ho potuto compiere durante la preparazione del lavoro di tesi. Inoltre è stato interessante il fatto di vivere per quindici mesi in una città protagonista di un grande boom economico, sede nel 2010 dell’Expo, che si sta evolvendo a velocità strepitose.

Senza parlare naturalmente dei progressi linguistici.
S, ho avuto la possibilità di migliorare notevolmente il mio inglese, con particolare riferimento ai termini specifici delle scienze economiche e ancor di più ingegneristiche, di imparare a leggere e scrivere un numero limitato di caratteri cinesi e sostenere semplici conversazioni in mandarino.

Pensi che il doppio titolo ti sarà utile entrando nel mondo del lavoro?
Il titolo che ho ottenuto in Cina è un master internazionale in Ingegneria strutturale: mi potrà di certo essere utile nell’ottica di un futuro impiego in una grande impresa in ambito internazionale, della quale ora sono alla ricerca.

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