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Riforma della Maturità 2026: nuove regole in arrivo

da | Ott 2025 | News | 0 commenti

Con l’approvazione definitiva alla Camera, la riforma della Maturità 2026 è ufficialmente legge. A partire dall’anno scolastico 2025/26, l’Esame di Stato tornerà a essere chiamato con il suo nome storico “Esame di Maturità”, cambiando in modo significativo la struttura delle prove, la composizione delle commissioni e i criteri di valutazione.

L’obiettivo del Ministero dell’Istruzione e del Merito è quello di rendere l’esame più formativo, centrato sulle competenze reali e sull’impegno complessivo degli alunni.

Ecco cosa cambia con la Riforma Maturità 2026

La prova di Maturità 2026 si baserà su due prove scritte e un colloquio orale, sviluppate nel seguente modo:

  • La prima prova scritta resta quella di italiano, comune a tutti gli indirizzi di studio.
  • La seconda prova sarà specifica per ogni percorso scolastico, su una disciplina caratterizzante.
  • Il colloquio orale diventa più strutturato dato che riguarderà quattro differenti discipline, definite con decreto ministeriale entro gennaio di ciascun anno scolastico.

Durante la prova orale, la commissione valuterà non solo le conoscenze delle singole materie, ma anche la capacità di collegare i vari argomenti, esponendo in modo coerente e dimostrando di avere competenze trasversali e cittadinanza attiva.

La possibilità di fare scena muta scomparirà definitivamente, chi non sarà in grado di sostenere il dialogo sarà considerato non idoneo alla prova.

Commissioni e criteri di valutazione

Una delle principali novità della riforma Maturità 2026 riguarda la composizione della commissione d’esame, che sarà formata da quattro membri (2 interni e 2 esterni) più un presidente esterno. Questa scelta punta a un equilibrio tra la continuità del percorso scolastico e una valutazione imparziale.

Per garantire maggiore uniformità nei giudizi, il Ministero ha stanziato 3 milioni di euro nel 2026 e 11 milioni annui dal 2027 per la formazione dei commissari. I corsi saranno obbligatori e riguarderanno criteri di valutazione, conduzione del colloquio e valorizzazione delle competenze.

La distribuzione dei punteggi avverrà nel seguente modo:

  • il voto finale rimane espresso in centesimi
  • la parte scolastica potrà valere fino a 90 punti
  • il bonus integrativo sarà al massimo di 3 punti, assegnabile per meriti particolari
  • la soglia minima per il superamento dell’esame resta fissata a 60 punti.

Il Curriculum dello Studente, con le attività extrascolastiche e i percorsi formativi seguiti, sarà allegato al diploma e potrà essere considerato in sede di valutazione complessiva.

Condotta, crediti e cittadinanza

La riforma punta a valorizzare il comportamento e la partecipazione degli studenti durante l’intero percorso delle superiori.

Infatti, la condotta diventa un elemento decisivo:

  • con 5/10 lo studente non è ammesso all’esame,
  • con 6/10 dovrà presentare un elaborato di cittadinanza civica e senso di responsabilità.

Il voto in condotta contribuirà inoltre all’assegnazione dei crediti scolastici, che avranno un peso più rilevante nel punteggio complessivo. La riforma conferma anche la trasformazione dal PCTO (Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento), ora rinominati “Formazione Scuola-Lavoro”, per sottolineare il legame tra istruzione e mondo professionale.

Carta del docente e misure per il personale

Il decreto scuola che accompagna la riforma della Maturità introduce importanti novità anche per i docenti. La Carta Docente verrà infatti estesa ai precari con incarico fino al 30 giugno e al personale educativo, ampliando così la platea dei beneficiari.

Sarà inoltre possibile utilizzare il bonus anche per:

  • titoli di viaggio,
  • strumentazioni digitali,
  • corsi di aggiornamento e formazione, con possibilità di rinnovo ogni quattro anni.

Il provvedimento prevede inoltre 240 milioni di euro una tantum per il rinnovo del contratto del personale scolastico e 11 milioni di euro l’anno per la formazione continua dei docenti.

Sul fronte della sicurezza, arrivano nuove regole per i viaggi di istruzioni, in cui i mezzi di trasporto dovranno essere dotati di sistemi di frenata assistita e dispositivi avanzati per la protezione dei passeggeri. Un intervento pensato per garantire una maggiore verso studenti e accompagnatori.

Filiera 4+2 e le altre misure del decreto scuola

La riforma consolida anche la filiera tecnico-professionale 4+2, che da sperimentale diventa parte integrante dell’ordinamento scolastico. Il nuovo modello coinvolge 280 istituti e 395 percorsi formativi, rafforzando il collegamento tra istruzione, formazione e inserimento nel mondo del lavoro.

Si tratta di un percorso di sei anni complessivi, che unisce scuola e formazione professionale e apre la strada sia all’occupazione immediata, sia alla prosecuzione degli studi negli ITS Academy, i percorsi di alta formazione tecnica post-diploma.

L’obiettivo è quello di creare una filiera formativa coerente, capace di offrire ai giovani competenze pratiche e reali opportunità di impiego nei settori strategici del Paese.

Quando entrerà in vigore la Riforma Maturità 26?

Le nuove regole dell’Esame di Maturità 2026 saranno applicate a partire dalla sessione di giugno 2026.

Poi, entro gennaio 2026, il Ministero dell’Istruzione e del Merito pubblicherà i decreti attuativi con le materie della seconda prova e le quattro discipline dell’orale.

Studenti durante l’esame della riforma Maturità 2026, nuova formula con quattro materie e commissioni rinnovate.
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Riforma della Maturità 2026: nuove regole in arrivo
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Riforma della Maturità 2026: nuove regole in arrivo
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La riforma della Maturità 2026 introduce nuove regole per orale e valutazione, ridisegna le commissioni e rende stabile la filiera tecnico-professionale 4+2 per scuola e lavoro.
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