Il volto dell'uomo è il risultato dei pugni presi dai nostri antenati
allenati con i nostri test di ammissione e orientamento gratuiti

test di ammissione
facoltà a numero chiuso

test attitudinale universitario
l’area di studio più adatta a te

test orientamento facoltà
facoltà che fa per te

test di inglese
valuta il tuo livello

Il volto dell’uomo? È il risultato dei pugni presi in faccia dai nostri antenati

da | Giu 2014 | News | 0 commenti

I tratti del nostro volto sarebbero stati enormemente influenzati dai pugni che i nostri antenati, nel corso della storia, avrebbero preso proprio in faccia. La curiosa scoperta – pubblicata sulla rivista Biological Reviews – è il risultato di uno studio condotto dall’Università dello Utah, negli Stati Uniti. In particolare, per gli studiosi tale cosa sarebbe avvenuta per minimizzare i danni da colluttazione provocati durante i combattimenti tra maschi. E ciò varrebbe soprattutto nel caso dei nostri antenati australopitechi.

Stando allo studio americano, i nostri zigomi sporgenti e il mento pronunciato non sarebbero altro che l’effetto dei tanti pugni presi al volto dai nostri antenati per sopravvivere e avere la meglio sugli altri. Se ciò fosse confermato, l’ipotesi andrebbe a confutare la teoria di più lunga durata secondo cui l’uomo avrebbe sviluppato una morfologia facciale robusta per essere facilitato nella masticazione dei cibi duri e resistenti come, ad esempio, le noci.

“Quando gli esseri umani moderni combattono, il volto – spiegano gli autori della ricerca – è solitamente il primo obiettivo e ciò che abbiamo scoperto è che le ossa che subivano i tassi maggiori di fratture nei combattimenti un tempo appartenevano alle stesse aree del cranio che avevano aumentato la robustezza durante l’evoluzione degli ominidi di base”. Questo vuol dire, quindi, che molte caratteristiche facciali non sono altro che “il diretto risultato della necessità di proteggere il volto dai pugni durante una lotta tra maschi”.

Non solo. I ricercatori dell’Università dello Utah hanno scoperto anche che quelle stesse ossa che subivano il maggior numero di fratture nei combattimenti tra i nostri avi sono quelle che mostrano le maggiori differenza tra maschi e femmine, e ciò sia tra gli australopitechi sia tra gli esseri umani attuali. In sostanza – aggiungono gli studiosi – “i volti degli uomini e delle donne sono diversi perché le parti del cranio colpite durante i combattimenti sono diventate più grandi tra i maschi per esigenze di difesa”.

FacebookTwitterEmailWhatsAppLinkedInTelegram
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments