All’Università di Sassari il nuovo statuto è entrato in vigore con approvazione unanime del senato accademico. Episodio più unico che raro in tempi di polemiche su statuti, leggi e riforme.
Lo statuto dell’ateneo sardo è composto da 66 articoli ed è aperto da un preambolo che descrive brevemente la storia dell’università. Anche perché proprio il prossimo anno accademico l’Università di Sassari festeggerà il 450° anniversario della sua fondazione. Uno statuto, assicurano i vertici dell’ateneo, largamente volto al benessere di utenti e dipendenti: l’articolo 6 riconosce la dignità del lavoro dei dipendenti e collaboratori, assicura a tutti i lavoratori piena garanzia e tutela, e promuove obiettivi di stabilizzazione e di riduzione del ricorso al lavoro precario per attività che abbiano carattere di continuità, impegnando anche l’ateneo a realizzare periodicamente un rapporto sui diritti del lavoro e sul lavoro precario.
Particolare importanza è stata riconosciuta nel documento anche alla Promozione del progresso, cui è addirittura dedicato un articolo specifico che prevede il libero confronto delle idee e la diffusione dei risultati scientifici anche allo scopo di contribuire al progresso culturale, civile, sociale ed economico.
Con la “morte” delle facoltà sarà il dipartimento a esercitare le funzioni finalizzate allo svolgimento della ricerca scientifica, delle attività didattiche e formative, nonché delle attività rivolte all’esterno. L’articolo 41 prevede poi l’istituzione di una Commissione paritetica studenti-docenti in ciascuno dei dipartimenti con il compito, tra gli altri, di monitorare l’offerta formativa e la qualità della didattica. Verranno istituiti circa 13 dipartimenti in qualche caso collegati tra loro da strutture di raccordo, che coordineranno le attività didattiche.
Anche a Sassari superpoteri al rettore, che rappresenta l’ateneo ad ogni effetto di legge e il cui voto vale doppio in caso di parità. Nuovo assetto per il senato acccademico, che sarà costituito da 18 membri, mentre il nuovo consiglio d’amministrazione sarà composto da 9 persone.
Ampio spazio nello statuto è stato dedicato anche alle relazioni con la Regione, allo scopo di inserire l’attività universitaria nei processi di sviluppo per diffondere nel territorio circostante le conoscenze scientifiche e le esperienze didattiche più avanzate a livello internazionale. Stipula con la Regione un’intesa triennale che consenta di interagire positivamente con le politiche regionali e di indirizzare gli investimenti sugli obiettivi strategici di medio e lungo termine nel campo dell’alta formazione, della ricerca, del trasferimento tecnologico, dell’assistenza, con definizione di meccanismi competitivi e di forme di premialità.