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Giorni di fermento all’
Università di
Padova, che si divide tra le
proteste di piazza già
preannunciate dopo l’ok alla riforma Gelmini da parte del Senato, e il successo ottenuto dalla ricerca in ateneo grazie a un giovane
ricercatore del dipartimento di Scienze Chimiche, Fabrizio Mancin, che ha ottenuto dall’Unione Europea un
finanziamento di 1,5 milioni di euro dal Consiglio di Ricerche Europeo.
“Questo importante e prestigioso evento sottolinea come l’ateneo sia ai primi posti per la ricerca in ambito internazionale”, ha dichiarato il
Rettore Zaccaria, ricordando che l’Università, in un momento di forte
difficoltà finanziaria che segna tutti gli atenei italiani, ha approvato lo stanziamento di quasi un milione e mezzo di euro per aprire bandi destinati a ricercatori.
Lo spunto tuttavia non manca per evidenziare l’emergenza in cui versano le condizioni della ricerca e dell’amministrazione in generale “i tagli di Tremonti, soprattutto nel 2011,
annus horribilis, si faranno insopportabili, il fondo statale non basterà pagare i soli stipendi di docenti e personale tecnico”.
Questo tra i principali motivi scatenanti che guidano la
protesta iniziata oggi a Padova contro la riforma e i tagli annunciati in finanziaria. Lo stesso Rettore è infatti sceso in piazza davanti a palazzo del Bo con i ricercatori travestiti da “uomini sandwich” con cartelli al collo per comunicare il proprio dissenso. È prevista inoltre per il
30 settembre la mobilitazione e il corteo per il centro storico della città di tutte le componenti dell’università.