Università di Foggia, arrivano i percorsi speciali per sportivi
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Università di Foggia come i college USA, arrivano i percorsi speciali per sportivi

da | Dic 2015 | News | 0 commenti

È una novità assoluta nel panorama accademico italiano, il progetto ‘Doppia carriera’ appena varato dall’Università di Foggia che prevede la creazione di percorsi speciali per sportivi che consentiranno agli atleti agonisti di usufruire di piani di studi pensati per chi, a causa degli impegni di gara, non ha molto tempo per frequentare le aule universitarie.

Il progetto, modellato su quelli analoghi dei college e delle università a stelle e strisce, partirà con 12 atleti – alcuni dei quali nelle rispettive discipline sono regolarmente convocati in nazionale – che porteranno il nome dell’Università di Foggia in giro per il mondo e gli daranno lustro.

 

Gli ammessi ai percorsi speciali per sportivi saranno regolarmente iscritti al corso di laurea in Scienze delle attività motorie e sportive. Gli atleti selezionati sono Francesco Bonsanto e Martina Criscio (scherma), Rocco Caruso (bob), Elena Di Liddo (nuoto), Natasha Piludu (tennis), Ramona Ricchiuti (pallavolo), Maristella Smiraglia (taekwondo), Gregorio Angelini, Antonio Fent, Alessandro Fierro, Francesco Fortunato e Vito Incantalupo (atletica leggera).

Con il progetto ‘Doppia carriera’ l’obiettivo è quello di fare dell’ateneo pugliese un polo di attrazione per tutti gli sportivi italiani che oltre a impegnarsi nell’attività agonistica vogliono anche conseguire una laurea, ma che avrebbero difficoltà oggettive nel riuscirci iscrivendosi a un corso di studio tradizionale, viste le frequenti e spesso lunghe trasferte e la necessità di dedicare molto tempo agli allenamenti.

I percorsi speciali per sportivi dell’UniFg rientrano nel perimetro delle nuove politiche europee progettate per incentivare la diffusione dello studente-atleta, che in paesi quali gli Stati Uniti è una realtà più che consolidata, al punto che in alcune discipline (come il basket) i campionati universitari sono di un livello che ha poco o non nulla da invidiare a quello professionistico.  Lo scopo fondamentale delle misure adottate dall’Europa è quello di aiutare gli sportivi a costruirsi un futuro lavorativo una volta che la loro carriera agonistica si sarà conclusa.

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