Sondaggio dell'Università di Cape Town: bianchi più sexy dei neri
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Università di Cape Town, un sondaggio rivela: “I bianchi sono più sexy dei neri”. Scoppia la bufera

da | Apr 2013 | News | 0 commenti

In Sudafrica, un sondaggio tra gli studenti dell’Università di Cape Town ha scatenato una vera e propria ondata di indignazione: avrebbe rivelato, infatti, che le persone appartenenti alla razza bianca sono più sexy di quelle di colore. Ovviamente, in un Paese dove fino a venti anni fa esisteva l’apartheid, la reazione non poteva che essere negativa, la questione razziale è ancora oggi qualcosa che mette a dura prova gli animi dei sudafricani. La questione ha avuto una forte risonanza perfino sui social network.

Il sondaggio è stato condotto dall’Università di Cape Town – una delle più prestigiose istituzioni accademiche del Sudafrica – attraverso il suo stesso giornale scolastico Varsity e poi è stato rivelato nell’articolo intitolato “L’amore è cieco al colore della pelle?”, scritto dallo studente Qamran Tabo. In particolare, ciò che veniva chiesto era quale fosse la razza più sexy tra una molteplicità di etnie. Ne è emerso che sono i bianchi a essere i più fascinosi (il 38 per cento del campione), mentre i neri sarebbero i meno attraenti. Ecco che quando si è venuti a conoscenza di quest’indagine, ne è derivata una grande polemica in tutto il territorio africano.

Anche le associazioni studentesche non hanno avuto una buona reazione dinanzi ai risultati del sondaggio promosso dall’Università di Cape Town, che ha abolito le sue quote etniche solo l’anno scorso. Il fatto che i bianchi siano considerati più sexy dei neri appare come una vera discriminazione razziale e non è affatto tollerabile dopo tutto quello che si è vissuto in Sudafrica. Sia l’idea dell’indagine sia l’articolo che ne ha rivelato i risultati sono stati bollati come razzisti e come tali denunciati presso la Commissione dei diritti umani dello stato africano.

Grande l’imbarazzo dell’ateneo, che ha cercato di prendere le distanze dall’articolo incriminato scusandosi per quanto pubblicato dal suo giornale. La direttrice della rivista, in particolare, ha rimarcato che intenzione del sondaggio non era offendere nessuno, ma solamente rivolgere l’attenzione a un tema molto sentito in Sudafrica. Nonostante ciò, dopo la grande indignazione provocata sui social network, anche noti attivisti per i diritti umani si sono pronunciati sull’accaduto.

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