In Inghilterra la nuova università privata da 18.000 sterline all’anno è appena nata, ma non sono in molti a darle il benvenuto. L’ateneo fondato dall’eminente filosofo britannico A. C. Grayling per sfidare il primato di Oxford e Cambridge è nell’occhio del ciclone. L’intero mondo accademico inglese è in rivolta contro l’idea di un nuovo istituto privato in grado di rivaleggiare con le migliori eccellenze della scuola pubblica britannica: un nuovo tassello, secondo alcuni, verso un sistema universitario elitario che offre il massimo della qualità solo a chi può permetterselo.
Se non bastassero le proteste studentesche che nei giorni scorsi hanno costretto il filosofo – a suon di accuse e fumogeni – a lasciare un dibattito pubblico in centro a Londra, ci si mettono anche le accuse di plagio. A quanto pare infatti gli studenti che dal 2012 vorranno pagare 18.000 sterline annuali per frequentare il nuovo ed esclusivo New College of the Humanities seguiranno esattamente gli stessi corsi della University of London, che costa la metà.
Alcuni docenti hanno infatti accusato di plagio il nuovo istituto sul cui sito comparirebbero programmi “fotocopia” per i corsi di storia, letteratura inglese e filosofia rispetto a quelli già disponibili nei college di Birkbeck, Goldsmiths e Royal Holloway. “Tutte le università si preoccupano che i propri alunni copino le tesi – commenta Justin Champion, uno storico del Royal Holloway college – qui abbiamo un intero programma copiato. E mi sento particolarmente insultato perché ne ho scritto io stesso una buona parte”. “Se l’Università di Londra non fosse esistita – continua Champion – e se non fosse stato speso del denaro pubblico per la stesura di questi programmi, non sarebbero stati in grado di farli o forse sì, ma investendo denaro proprio”.
Dal canto suo A.C. Grayling, ideatore del nuovo college superesclusivo, nega ogni addebito e assicura che i corsi avranno un “valore aggiunto”. L’eminente filosofo trova inquietanti gli attacchi che gli sono stati rivolti nelle ultime ore: “Tutto il mio lavoro, tutto quello che ho scritto non valgono più nulla. Ora sono soltanto un “bastardo capitalista”. È fastidioso”.
Ma in effetti se un professore, si forma per tanti anni in un’ Università pubblica, adopera libri di quell’ Università, spazi di quell’ Università, soldi di quell’ Università, per tanti anni, che è stata costruita con soldi pubblici, dovrebbe restare vincolato a quell’ Università, non è che ad un certo punto può andare via e fondare un’ altra Università.E’ stato formato con soldi pubblici e quindi sarebbe giusto che rimanesse a disposizione del pubblico che lo ha finanziato e che ha finanziato i suoi studi per tutta la sua vita.Un pò come in Italia le Università pubbliche usano spazi costruiti con il sudore dei contribuenti, e quindi devono dare conto ai contribuenti, non è che possono diventare private, altrimenti dovrebbero lasciare le strutture pubbliche che sono dei cittadini e restituire tutti i soldi spesi per formarli.