Campagna #stopaltest: ieri blitz di UDU e Rete degli studenti al MIUR
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UDU e Rete degli studenti medi, blitz al MIUR per la campagna #stopaltest

da | Apr 2014 | News | 0 commenti

Portare la battaglia contro il numero chiuso nei luoghi in cui si decide il destino di migliaia di studenti per richiamare l’attenzione del ministro Giannini e del presidente del Consiglio sulla campagna #stopaltest. Con questo spirito Unione degli universitari (UDU) e Rete degli studenti ieri hanno effettuato un vero e proprio blitz davanti alla sede MIUR, in concomitanza con la pubblicazione dei risultati del test di ammissione a Medicina.

La protesta di UDU e Rete degli studenti contro il numero chiuso passa così dal web alla piazza reale. All’alba di ieri gli studenti si sono presentati davanti alla sede MIUR a Roma e hanno tappezzato gradinate ed entrata con le tantissime fotografie di loro colleghi che hanno partecipato alla petizione online “#stopaltest io ci metto la faccia”, per chiedere al ministro Giannini di sospendere i test di ammissione e per eliminare dall’università italiana l’accesso programmato.

“La ministro Giannini e Matteo Renzi non hanno voluto dare attenzione alle migliaia di volti che ci hanno messo la faccia su Facebook e su Twitter da tutta Italia. Per questo abbiamo deciso di portare i volti direttamente al MIUR, lanciando un messaggio forte proprio il giorno in cui usciranno le graduatorie” ha spiegato il portavoce della Rete degli studenti, Alberto Irone.

Analoghe le parole del coordinatore UDU Gianluca Scuccimarra: “Crediamo, e lo diciamo da tempo, che l’attuale sistema, oltre a essere iniquo, sia ormai al collasso“. Secondo gli autori del blitz, il ministro Giannini “deve prendersi le sue responsabilità sospendendo i test, facendo chiarezza sulle migliaia di irregolarità e aprendo un tavolo di confronto diretto con noi studenti atto al superamento del numero chiuso e del sistema dei test”. Succimarra promette battaglia da parte delle organizzazioni studentesche: “Continueremo sulla via della mobilitazione fino a quando non saremo ascoltati, in difesa di quel futuro che ci vogliono rubare”.

La lotta al numero chiuso, dunque, continua non solo attraverso la campagna #stopaltest. Il prossimo appuntamento? Già oggi, con dimostrazioni davanti agli ospedali di tutta Italia in favore del diritto allo studio.

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