“Mettetevi una mano sull’ermellino”. Giulio Tremonti, durante l’inaugurazione dell’anno accademico della Statale di Brescia, ha risposto con questa battuta alla richiesta di maggiori risorse aggiungendo però che il governo non chiede nessun dividendo alle università. E l’evento è stato anche un’occasione per percepire la posizione del ministro dell’Economia sulle ricadute della riforma dell’università.
Si è parlato dei tagli del fondo di finanziamento ordinario che, nonostante l’ateneo bresciano sia rientrato nell’elenco dei “virtuosi” del Miur, ammontano a 2 milioni per il 2010 (dai 67 milioni e 700mila euro del 2009 si è passati a 65 e 635mila euro).
Tremonti ha specificato che in un Paese “duale” come il nostro e in un periodo decisamente difficile è necessario avere un occhio di riguardo per il Meridione, “dove i problemi sono di gran lunga maggiori”, ha detto. Ha poi tagliato corto sulle questioni che riguardano il Nord definendolo “la regione più ricca d’Europa, quindi del mondo”. Insomma, per il ministro dell’Economia, la questione più urgente da risolvere nel Belpaese, anche a livello accademico, è quella del Sud.
Il ministro ha speso anche parole riguardo allo spinoso tema del rapporto tra industria e ricerca spiegando che è quello della Germania il modello da seguire. Ad affiancarlo durante l’evento, il ministro della Salute Ferruccio Fazio che ha invece dedicato il suo intervento all'”atteggiamento premiale”: “Nostro obiettivo è premiare non solo gli studenti ma anche le università attraverso una verifica della qualità dell’insegnamento che finalmente verrà fatta anche in Italia”. E ha infine rimarcato che le esigenze da tener presenti sono quelle del territorio: “Grazie al nuovo decreto – ha concluso – ci saranno più posti per geriatri e pediatri”.