Si sono uniti oggi alle proteste e alla mobilitazione nazionale degli studenti, i bibliotecari e il personale di ateneo, in tutto circa 90 persone, che fino a ieri si erano incatenati ai cancelli del rettorato dell’Università di Torino come forma di protesta contro i tagli all’ateneo, per i quali rischiano di perdere il lavoro sebbene siano precari da diversi anni.
Si sono definiti il “settore debole” e da colpire, e sono i dipendenti di cooperative che lavorano presso l’ateneo da molti anni, i cui appalti di servizi all’interno delle biblioteche sono in scadenza a fine 2010, e in caso di mancato rinnovo a causa dei tagli e dei conti in rosso dell’ateneo sarebbero portati al licenziamento.
Con una maschera bianca e le catene per legarsi ai cancelli dell’università, i lavoratori delle biblioteche, coordinati dal sindacato Flaica Cub, hanno chiesto attraverso la singolare protesta, di poter ottenere un colloquio con i vertici dell’Università.
“Abbiamo richiesto – ha spiegato al quotidiano La Repubblica Stefano Capello di Flaica Cub – un tavolo di trattativa per evitare che un centinaio di persone vengano licenziate. Sul bilancio complessivo dell’università si tratta di una cifra modesta”.
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