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Nella tesi ringraziamenti a valanga. Giusto o sbagliato?

da | Mar 2011 | News | 0 commenti

Con o senza dedica, ormai sono poche le tesi di laurea che non iniziano e terminano con una lunga lista di ringraziamenti. Come ricorda Marco Belpoliti in un ironico editoriale sul quotidiano La Stampa, che ci si limiti a professori e assistenti o si estenda la riconoscenza fino all’animale domestico, ormai gli “special thanks” sono immancabili in ogni elaborato che abbia la parvenza di un “quasi libro”.

Anche Universita.it tra le “Istruzioni per l’uso” stila una guida a come scrivere e inserire i ringraziamenti nella tesi, e lo fa proponendo una via accademico-professionale, nel senso che si inseriscono nell’elenco anche “contributors” che possono tornare utili nel momento della ricerca di un lavoro, e un’alternativa più estesa che va dai familiari agli amici.

Quello che contesta Belpoliti, però, è che nella tesi di laurea si sia estesa a dismisura la lista dei “ringraziabili”. “In un elaborato ho letto persino il ringraziamento alle maestre della scuola elementare, ai professori delle medie e del liceo e al parroco” spiega. Insomma, di questo passo anche l’omino delle fotocopie di fronte alla facoltà avrà diritto a una citazione.

La tendenza che lo scrittore e docente individua è quella a “un’inclinazione televisiva”. Difficile dargli torto: avete presente i concorrenti di un quiz appena eliminati? In qualche caso è evidente che non aspettavano altro: “Posso fare un saluto?” chiedono immediatamente al Carlo Conti di turno. E giù con l’interminabile lista: dal nonnino 90enne al gatto appunto.

Bisogna sfruttare fino all’ultimo quel piccolo momento di celebrità, che agli occhi di tanti fa la differenza tra l’essere “qualcuno” e l’essere nessuno. Allora non ci scandalizziamo quando, un giorno o l’altro, ci capiterà di leggere in calce a una tesi: “Ringrazio il professor Tizio, il dottor Caio… e tutti quelli che mi conoscono”.

E voi di che partito siete? Ringraziatori “istituzionali”, “istituzionali e familiari ma con ritegno” oppure della categoria “non ho dimenticato neanche il gatto”? Raccontatecelo nei commenti o inviate la vostra pagina dei ringraziamenti a redazione@università.it. Ne pubblicheremo una selezione: così “quelli che vi conoscono” sapranno se li avete ringraziati.

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