Tasse troppo alte, 33 università fuorilegge
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Tasse troppo alte, 33 le università “fuorilegge”. E la lista è destinata ad allargarsi

da | Nov 2011 | News | 0 commenti

Sono 33 le università “fuorilegge” perché chiedono ai propri studenti contributi troppo alti rispetto ai fondi che ricevono dallo Stato. Il 55% degli atenei statali italiani, in pratica, ha superato il limite di legge che impedisce alle università pubbliche di raccogliere contributi studenteschi per un ammontare superiore al 20 per cento dell’assegno erogato ogni anno come Fondo di finanziamento ordinario.

Si va dal 36,6 per cento di Urbino, seguita a ruota da Bergamo (36,5) e da Venezia (34,1) giù fino agli sforamenti minimi di Perugia (20,2), Firenze (20,4), Napoli Federico II e Camerino (20,7) e il Politecnico di Torino (l’ateneo del neo ministro dell’Istruzione Francesco Profumo è al 20,9 per cento).

In realtà, guardando ai numeri complessivi fuorilegge è il sistema stesso, perché le università statali chiedono ai propri iscritti due miliardi all’anno, cioè il 30 per cento del contributo statale. Nonostante il problema sia stato sollevato più volte, il precedente governo non ha mai cercato di risolverlo. E come spesso accade, dove non arriva la politica ci pensa la magistratura, stavolta quella amministrativa: il Tar della Lombardia ha condannato l’Università di Pavia a restituire agli studenti i soldi richiesti in eccesso.

Quanto è accaduto all’ateneo lombardo genera “un gran rumore” se si pensa che gli iscritti ai 33 atenei coinvolti sono circa un milione. E se Pavia dovrà restituire il 3 per cento dell’ammontare delle tasse incassate nel 2009/2010, in altri atenei la cifra potrebbe salire fino al 15 per cento.

Per ovviare al problema della carenza di fondi, infatti, molte università >hanno alzato le tasse fino ad arrivare a situazioni limite come quelle di Siena e Lecce dove l’aumento dei contributi sfiora il 90 per cento. In molti casi il rapporto tra contributi e finanziamento ordinario è saltato anche in virtù della riduzione dei fondi erogati dallo Stato, riduzione non preventivabile dagli atenei per il ritardo degli stanziamenti. E se si pensa che i contributi statali destinati al fondo ordinario si stanno sempre più assottigliando è chiaro che il numero degli atenei fuori norma non potrà che aumentare.

Basta considerale che i fondo statale nel 2011 è sceso del 3,8 per cento e nel 2012 il taglio sarà del 5,5. E che ci sono già sei università che lo scorso hanno hanno incassato rette per una percentuale tra il 19 e il 20 per cento del fondo ordinario. Con gli ulteriori tagli si aggiungeranno “automaticamente” anche loro alla lista degli atenei fuorilegge.

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