Spending review, tagli per gli istituti di ricerca dipendenti dal Miur
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Previsti tagli per gli istituti di ricerca che dipendono dal Miur: è l’effetto spending review. L’Infn il più colpito

da | Lug 2012 | News | 0 commenti

Tagli fino al 10 per cento per gli enti di ricerca che ricadono sotto il Miur. Ѐ quanto previsto nel decreto sulla spending review. In tutto, solo per loro, la sforbiciata ammonterà a 19 milioni nel 2012 e a 102 milioni per il biennio 2013/2014 . Una decisione che sta già suscitando molto polemiche, in particolar modo da parte dall’Istituto nazionale di Fisica nucleare (Infn), tra tutti quello più colpito. L’unico ente soppresso, invece, sarà l’Inran, le cui funzioni saranno assorbite dal Cra.
I tagli a carico dell’Infn ammontano a 9,1 milioni nel 2012, per poi passare nel 2013 e nel 2014 (pure negli anni successivi) a 24,4 milioni, pari al 10 per cento del bilancio annuale. In poche parole, questo istituto “si trova a rinunciare da solo alla stessa cifra – o quasi – di quel che tutti gli altri enti di ricerca messi assieme – spiega il presidente dell’ente, Fernando Ferroni – debbono subire in termini di riduzione del contributo statale”. Per nulla d’accordo con la decisione del governo, Ferroni ha deciso così di rivolgersi a Giorgio Napolitano, “perché le risorse tagliate sono, in termini assoluti, molto piccole, ma – aggiunge –  in termini di possibilità di operare, devastanti”.

I tagli previsti dal decreto sulla spending review colpiranno diversi istituti. Al secondo posto, dopo l’Infn, c’è il Cnr: questo contribuirà al risanamento del bilancio dello Stato con 38 milioni di euro in tre anni. Tra gli altri, si ricordino pure l’Agenzia spaziale italiana (Asi), l’Istuto nazionale di Astrofisica (Inaf), l’Istituto di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), il Consorzio area di Trieste, l’Istituto di Alta Matematica, l’Istituto nazionale di ricerca metrologica (Inrim), il Museo storico della Fisica, la Stazione geologica “Antonio Dohrn” di Napoli e l’Istituto italiano di studi germanici.
Riguardo a tale questione, il ministro Francesco Profumo dichiara: “Mi auguro che in fase di conversione del decreto sulla spending review ci sia un recupero dei fondi agli enti di ricerca”, per il momento destinati ad altri settori. Inoltre, fa sapere che oggi ci sarà un tavolo con questi stessi istituti e le università, “per avviare una riflessione”. Intanto, la Commissione europea annuncia un bando da 8,1 miliardi di euro per sostenere la crescita, lo sviluppo e il lavoro: “I bandi europei – spiega il ministro Profumo, mentre sollecita l’Italia a competere e a fare più attenzione alle regole Ue – sono una grande palestra”.

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