Sono migliaia gli studenti libici che studiano in università di tutto il mondo. E molti di loro potrebbero decidere di chiedere asilo politico ai Paesi ospitanti per sfuggire al regime autoritario di Gheddafi e all’eventualità di dover tornare nella loro patria attualmente lacerata dai conflitti interni.
Dal 2007 il regime libico ha istituito una seria di borse di studio grazie alle quali più di settemila studenti hanno intrapreso i loro studi universitari o post-laurea all’estero, perlopiù in Canada, Stati Uniti, Australia, Sudafrica ed Egitto. Inoltre il Governo garantisce più di tremila borse all’anno per studiare in atenei britannici. Per questo al momento sono più di ottomila i ragazzi libico che studiano nella Terra di Queen Elisabeth e ciò frutta più di 160 milioni di sterline a college e atenei del Paese.
Più di mille studenti libici sono negli atenei statunitensi e corrono voci che l’ambasciata libica abbia minacciato di ritirare le borse di studio statali agli studenti che non parteciperanno a un raduno pro-Gheddafi a Washington dc, anche se l’ambasciatore libico ha negato le accuse.
In Australia il governo federale si trova ad affrontare le possibili richieste di rifugio di più di seicento studenti libici iscritti presso le università di tutta la nazione. Gli studenti hanno esternato le loro preoccupazione dicendo di temere addirittura la tortura nel caso di loro ritorno in patria nel caso in cui Gheddafi fosse ancora al potere.
Gli studenti temono che quando alla fine di quest’anno i visti per stare all’estero scadranno le loro borse di studio non verranno rinnovate e la loro residenza in Australia, a quel punto, sarà illegale.
Il portavoce degli studenti Zuwai Hassan ha dichiarato in un’intervista al quotidiano online australiano Crikey on Wednesday che se il regime riuscirà a reprimere il dissenso e mantenere la sua presa sul potere, gli studenti considereranno l’applicazione in massa per la richiesta di protezione politica. Ha poi aggiunto che alcune delle loro famiglie in Libia ha già subito ritorsioni e molestie dopo le notizie delle proteste studentesche apparse sulla stampa australiana due settimane fa.
Il ministro dell’immigrazione australiano Chris Bowen ha parlato di diverse possibilità per aiutare gli studenti libici tra i quali offrire loro protezione o estendere i loro visti di studio. “Vista la situazione attuale in Libia – ha dichiarato Bowen-, esiste una serie di flessibilità nella legislazione sulla migrazione per titolari di visto per studenti che si trovano in gravi difficoltàche si trovano in una situazione particolarmente difficile. Le situazioni di ognuno di loro, comunque, verranno valutate singolarmente”.