Bandiere a mezz’asta oggi alla Federisco II di Napoli: il brutale assassinio di Carlo Cannavacciuolo, 27enne tirocinante in veterinaria ucciso a Santa Maria la Carità in provincia di Napoli, scuote anche il mondo accademico partenopeo. Per scovare gli assassini di quel “ragazzo perfetto” che progettava di aprire un canile e una clinica veterinaria, i compagni di studi hanno addirittura lanciato l’idea di una colletta, per offrire una taglia sulla testa dei rapinatori che hanno aggredito il giovane venerdì scorso mentre si era appartato con la fidanzata, studentessa universitaria alla Federico II. Ma la famiglia dice no.
Due balordi incappucciati, la minaccia di una pistola, la reazione del giovane, un colpo alla gola sotto gli occhi della sua ragazza. Una sequenza velocissima quella che ha spezzato in pochi minuti la vita e i progetti di Carlo nella sera del suo onomastico. “Non è giusto morire così – fanno sapere il presidente del consiglio di Ateneo degli studenti della Federico II, Francesco Testa, e quello della Confederazione degli Studenti, Marcello Framondi – vogliamo che i delinquenti artefici di una tale barbarie siano assicurati alla giustizia”.
A poche ora dell’omicidio i colleghi dell’università reagiscono infatti lanciando una colletta per mettere una taglia sui rapinatori che hanno ucciso con tanta leggerezza il loro compagno di studi: un premio in denaro, dunque, per chi aiuterà gli inquirenti a catturare gli assassini di Carlo. Ma la famiglia del ragazzo apprende con sorpresa dell’iniziativa e si dissocia: “Non siamo nel Far West“, commenta lo zio Gaetano.
Il rettore Massimo Marrelli dell’Università Federico II di Napoli ha proclamato per oggi una giornata di lutto universiario mettendo le bandiere a mezz’asta e ha assicurato che parteciperà, con una delegazione di docenti e studenti, ai funerali di Carlo mentre i giovani del piccolo paese di Santa Maria la Carità stanno organizzando una fiaccolata per ricordarlo.