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Stella: generazione mille euro, ecco l’identikit dei neolaureati italiani

da | Giu 2009 | News | 0 commenti

occupazione laureati stella

occupazione laureati stella

Hanno studiato volentieri all’università (il 96% si reiscriverebbe) hanno trovato un lavoro che nel 63% è da dipendente e in circa la metà dei casi è a tempo determinato, guadagnano tra i 1.000 e 1.500 euro netti al mese, ma quasi un terzo ha salari netti mensili inferiori a 1.000 euro.

È questo l’identikit del neolaureato italiano con una laurea triennale tracciato dal rapporto Stella sulle indagini occupazionali 2009, che ha scattato la foto della situazione lavorativa dei giovani laureati usciti da 9 Atenei italiani, tra cui Milano Bicocca, Pavia, Pisa, e Palermo.

Dal rapporto, presentato oggi nel corso di un convegno presso l’Università di Pisa, emerge che fra i laureati triennali che hanno deciso di proporsi sul mercato del lavoro, la discriminazione fra maschi e femmine è modesta ma superiore a quella dello scorso anno: il tasso di occupazione dei maschi è infatti superiore del 2,8% rispetto a quello delle femmine (lo scorso anno, la differenza era soltanto dell’1%).

La disponibilità alla mobilità di chi non ha ancora trovato occupazione rimane sempre molto alta: più del 43% è disponibile a trasferirsi ovunque, anche all’estero, e un altro quinto ovunque sul territorio nazionale.

Il tempo medio per trovare lavoro (calcolato come d’abitudine per i soli laureati che lavorano a tempo pieno e che hanno dichiarato di aver trovato lavoro dopo la laurea) mostra un’ulteriore riduzione rispetto allo scorso anno: si passa infatti da 5 mesi a 4 mesi e mezzo.

Si conferma una maggiore rapidità dei cosiddetti “carrieristi”, ovvero dei laureati che mostrano una maggiore dinamicità sul mercato del lavoro, avendo già cambiato almeno una volta la propria professione dal momento della laurea.

Il canale di gran lunga più usato per la ricerca di lavoro rimane l’iniziativa personale (nel 44% dei casi) seguito dai contatti diretti (27% circa). Tuttavia, rispetto allo scorso anno, si nota un sensibile incremento del ricorso alle iniziative offerte dalle Università e ai servizi delle agenzie specializzate.

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