Mondiali 2014, due start up italiane al servizio degli azzurri
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Mondiali 2014 all’insegna di tecnologie made in Italy: due start up al servizio della nazionale azzurra

da | Giu 2014 | News | 0 commenti

L’attesa è finita e quelli di quest’anno saranno dei Mondiali da ricordare non solo per le gesta dei campioni sul terreno di gioco. Per la prima volta, infatti, la Coppa del mondo sarà hi tech, anche grazie a due start up italiane, che andranno a misurare con tecnologie assai avanzate e innovative la forma degli azzurri.

Si tratta di sistemi di tracking video o di sensori particolari, in grado di monitorare le prestazioni della nostra nazionale durante le partite o in allenamento, in modo da rilevarne specifici parametri e migliorarne le perfomance. Oltre che dalla bravura dei nostri giocatori, si spera così di ricevere una mano anche dalla tecnologia per vincere i Mondiali 2014.

La prima di queste tecnologie tutte italiane è stata messa a punto dalla start up K-Sport, una realtà nata in seno alla Facoltà di Ingegneria di Cesena (Università Alma Mater) e salita alla ribalta per dei sistemi altamente innovativi, in grado di registrare la posizione dei giocatori a una frequenza di 50Hz e di raggiungere un’accuratezza dei dettagli mai vista prima. Tutto ciò, in campo, grazie a delle magliette sensorizzate che rilevano specifici parametri – ad esempio, la respirazione – e a dei sistemi di geolocalizzazione satellitare capaci di captare ogni gesto dei calciatori.

Tra le altre tecnologie italiane che verranno messe a servizio dei Mondiali 2014, c’è pure Beat, che nasce dall’intuizione di tre laureati alla Facoltà di Ingegneria aerospaziale del Politecnico di Milano, sfruttando le risorse della start up milanese Polihub. Si tratta, in poche parole, di un particolare sensore in grado di monitorare le prestazioni degli azzurri in allenamento, analizzando ogni loro singolo movimento in tempo reale e con dati ad alta precisione. Tutto ciò, applicando semplicemente un magnete – dotato di apposito algoritmo – capace di riconoscere i movimenti degli atleti direttamente sugli attrezzi ginnici o a corpo libero, per poi registrali sul telefonino.

A conferma che i Mondiali 2014 saranno all’insegna della tecnologia, in questa edizione il calcio d’inizio sarà dato da un ragazzo paralizzato dalla vita in giù che sarà aiutato nell’impresa da un camminatore meccanico comandato dal cervello. Un particolare esoscheletro messo a punto, questa volta, dal neuroscienziato brasiliano Miguel Nicolelis e da altri 170 ricercatori provenienti da tutto il mondo.

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