Spagna, con la crisi tasse universitarie triplicate
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Spagna, tasse universitarie triplicate. Molti studenti costretti a rinunciare alla laurea

da | Mar 2013 | News | 0 commenti

L’istruzione terziaria è sempre più un lusso non solo in Italia, ma anche al di là dei Pirenei. Infatti, anche in Spagna uno degli effetti della crisi è stato l’aumento delle tasse universitarie, che in moltissimi casi sono cresciute tanto da risultare triplicate rispetto al passato. E, mentre la situazione economica del Paese non sembra ancora dare alcun segno di ripresa e la disoccupazione tocca livelli da record, molti studenti, anche laureandi, si vedono costretti ad abbandonare gli atenei.

Data la complicata situazione economica della Spagna, il ministro di Istruzione, Cultura e Sport José Ignacio Wert ha disposto a partire dal 2010 1,2 miliardi di euro di tagli ai finanziamenti per il sistema educativo, cosa che ha comportato uno spropositato aumento delle tasse universitarie come misura compensatoria per riuscire a mantenere attiva l’offerta formativa. Ma le famiglie non sono più in grado di far fronte a spese così alte e molti, loro malgrado, debbono lasciare a metà gli studi. Per questo motivo da mesi si susseguono manifestazioni di protesta e flash mob organizzati da studenti e docenti che vedono sgretolarsi il diritto allo studio.

In molte Comunità autonome le tasse universitarie sono addirittura triplicate e, quel che è peggio, gli studenti spagnoli non sono più chiamati a versare una contribuzione fissa annuale (che fino all’anno scorso si aggirava tra i 700 e i 1.400 euro), bensì obbligati a pagare tra il 15 e il 25 per cento in più, sulla base di quanto realmente costa ogni iscritto ad un corso di laurea per le Comunità (in media 6.000 euro all’anno). Ciò ha determinato aumenti fino a 540 euro per ciascuno studente in corso. E ai ‘ritardatari’ va decisamente peggio: per questi, infatti, gli aumenti oscillano tra il 30 e il 100 per cento.

Così la Spagna, che già non brillava in quanto a numero di laureati, deve fare adesso i conti con un abbandono di massa dell’università. Ad essere particolarmente colpiti sono soprattutto i master abilitanti (simili alle nostre scuole di specializzazione) organizzati dagli atenei statali, che hanno subito un vistoso calo di iscritti. Secondo le prime stime, l’aver triplicato le tasse universitarie avrebbe fatto sparire ben 6.700 iscritti (-8 per cento). E a nulla sono valsi gli sforzi di quegli atenei che per arginare la situazione hanno aumentato le borse di studio.

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