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Semestre filtro Medicina: obbligatorie chimica, fisica e biologia

da | Mag 2025 | Ammissione | 0 commenti

Dopo mesi di dibattiti, anticipazioni e promesse politiche, arrivano finalmente le novità definitive sulla riforma per l’accesso alla facoltà di Medicina. Il percorso verso l’abolizione del test d’ingresso ha fatto ulteriori passi avanti e ora, il Consiglio dei Ministri è pronto a dare il via libera al decreto legislativo che introduce il cosiddetto semestre filtro per Medicina. Al centro della nuova selezione ci saranno tre materie obbligatorie: chimica, fisica e biologia, che diventeranno fulcro principale della valutazione dei primi sei mesi.

Le università italiane, quindi, si preparano ora a fronteggiare l’impatto organizzativo e logistico di questa trasformazione, lasciandosi alle spalle il meccanico quiz a risposta multipla. Per sostenere l’attuazione della riforma, il Ministero dell’Università e della Ricerca ha stanziato 23 milioni di euro nel 2024 e si prepara a distribuire ulteriori fondi entro la fine di maggio.

Semestre filtro: lezioni e organizzazione

Il semestre filtro di Medicina rappresenta la fase iniziale comune per tutti gli aspiranti medici. Durante questo periodo, gli studenti dovranno obbligatoriamente frequentare i corsi di chimica, fisica e biologia, materie fondamentali per la formazione medica. Al termine del semestre filtro, gli studenti sostengono un esame standardizzato a livello nazionale, il cui risultato determina, inserito in una graduatoria nazionale basata sui CFU ottenuti, l’accesso alla facoltà.

La didattica, durante questo periodo, sarà principalmente in presenza, ma avranno la facoltà di integrare la modalità a distanza, così da non creare sovraffollamenti nelle aule. Ogni ateneo dovrà organizzare le lezioni e gli esami in modo da garantire la qualità dell’insegnamento e l’equità delle condizioni per tutti gli iscritti. La frequenza non sarà obbligatoria, ma fortemente consigliata per un’adeguata preparazione agli esami.

Graduatoria Nazionale e riconoscimento CFU

Una volta concluso il semestre filtro, sarà stilata una Graduatoria Nazionale basata sui risultati degli esami sostenuti. Solo gli studenti che superano tutti gli esami e ottengono i CFU richiesti potranno accedere al secondo semestre dei corsi di laurea in Medicina, Odontoiatria e Veterinaria. Gli studenti che purtroppo non rientrano nella graduatoria potranno comunque utilizzare i CFU ottenuti per iscriversi ad altri corsi di laurea affini, come Biologia, Biotecnologie o Farmacia, senza perdere il lavoro svolto durante il semestre filtro.

Doppia iscrizione e percorsi alternativi per chi non passa il semestre filtro

La riforma introduce la possibilità di iscriversi contemporaneamente al semestro-filtro di Medicina e a un secondo corso di laurea, scelto tra quelli dell’area sanitaria. Questo meccanismo consente, in caso di mancato accesso al secondo semestre, di proseguire il percorso accademico in un ambito affine, sfruttando i CFU già ottenuti. In alternativa, chi seleziona un percorso accademico di differente ambito, potrà comunque richiedere il riconoscimento dei crediti, a discrezione dell’università di destinazione.

A differenza del sistema precedente, dove il fallimento del test d’ingresso comportava l’esclusione dal corso di Medicina, con il nuovo metodo si garantisce che tutti gli studenti abbiano comunque acquisito competenze e CFU durante i mesi iniziali. Quindi, chi non riuscirà ad accedere al secondo semestre potrà orientarsi su percorsi affini, senza dover ripartire da zero.

Tuttavia, rimane la componente psicologica. Non superare il semestre filtro potrebbe essere vissuto come un fallimento, nonostante l’impegno impiegato nello studio. Per questo motivo sarà fondamentale che le università attivino servizi di orientamento e supporto, al fine di accompagnare gli studenti nelle scelte e aiutarli, eventualmente, nella rielaborazione del percorso da intraprendere.

Confronti con il vecchio sistema, quali sono i vantaggi e i limiti?

Il semestre filtro nasce per contrastare le criticità del test di ammissione a crocette, per anni al centro di numerose polemiche. Il vecchio sistema selezionava i candidati in un’unica giornata, attraverso il test nazionale composto da domande di logica, cultura generale e materie scientifiche. E, sebbene garantisse una selezione rapida e uniforme, veniva spesso criticato per l’imprevedibilità e per la scarsa capacità di valutare realmente le competenze degli aspiranti medici.

Inoltre, la modalità selettiva del test d’ingresso aveva favorito la nascita di un mercato parallelo di corsi di preparazione e materiali a pagamento. Studenti e famiglie investono spesso migliaia di euro per aumentare le possibilità di superare il test, creando un ingiustizia per chi non poteva permetterselo. La nuova riforma mira a eliminare questo squilibrio, proponendo una selezione che avviene su una didattica reale e uguale per tutti.

È comunque opportuno ribadire che la selezione non è eliminata, ma solo spostata più avanti nel tempo e si basa su criteri più solidi e inerenti, tra cui frequenza, partecipazione ed esami sostenuti.

Le criticità del semestre filtro di Medicina

Anche l’introduzione del semestre filtro comporta alcune sfide. Tra le più temute ci sta il rischio di sovraffollamento delle aule e la necessità di garantire uniformità nella valutazione degli esami. Assicurare che gli esami siano standardizzati e valutati equamente in tutti gli atenei è sinonimo di trasparenza ed equità, soprattutto in vista della Graduatoria Nazionale.

Tra le soluzioni più gettonate vi è la possibile adozione di prove strutturate a livello nazionale, con quesiti comuni elaborati dal Ministero, o da una commissione centrale (es. TOLC). Solamente così sarà possibile evitare il rischio di atenei più indulgenti o più severi, che potrebbero influenzare l’accesso al secondo semestre e compromettere il percorso universitario di un individuo.

Una rivoluzione per gli aspiranti medici e le università italiane

La riforma di Medicina rappresenta una vera e propria rivoluzione nel sistema universitario italiano. Sostituire il test d’ingresso con il semestre filtro basato su esami in chimica, fisica e biologia era un cambiamento necessario secondo tante opinioni. Con questo metodo si punta a rendere l’accesso alla facoltà di Medicina più equo e meritocratico. Tuttavia, l’efficacia di questa riforma dipenderà dalla capacità delle università di organizzare efficacemente il semestrale filtro, gestendo il flusso degli studenti e garantendo una valutazione equa e trasparente per tutti gli studenti.

Se funzionerà, il nuovo modello potrebbe essere un buono spunto anche per altri corsi che attualmente sono ad accesso programmato. Ma prima di tutto, bisognerà superare la prova più difficile: l’applicazione concreta a partire da settembre.

Semestre filtro Medicina 2025: addio test, selezione con esami di chimica, fisica e biologia nei primi sei mesi di corso.
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Semestre filtro Medicina: obbligatorie chimica, fisica e biologia. Al via la riforma che sostituisce il test d’ingresso con esami e CFU.
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