Scoperto un pianeta abitabile. Si chiama Wolf 1061c
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Scoperto il più vicino pianeta abitabile. Si chiama Wolf 1061c e dista 14 anni luce da noi

da | Dic 2015 | News | 0 commenti

A “soli” 14 anni luce da noi c’è un pianeta abitabile. I ricercatori dell’University of New South Wales (Australia), che l’hanno scoperto, l’hanno battezzato Wolf 1061c. Il corpo celeste è il più vicino finora individuato tra i pianeti che per lo meno a livello potenziale potrebbero ospitare la vita.

La scoperta di Wolf 1061c ha meritato la pubblicazione sulla rivista scientifica The Astrophysical Journal Letters. Quello che è attualmente il pianeta abitabile più prossimo alla Terra fa parte di un sistema planetario composto da altri due pianeti, che come Wolf 1061c orbitano attorno a una stella. Dei tre, tuttavia, quest’ultimo sarebbe l’unico a trovarsi in una zona compatibile con la presenza di acqua allo stato liquido sulla propria superficie.

Proprio questa caratteristica lo rende un pianeta abitabile, almeno in linea teorica. Secondo gli studiosi australiani Wolf 1061c è un corpo celeste roccioso, come lo sono gli altri due del suo sistema. La stella attorno alla quale orbita è una nana rossa di dimensioni pari circa a un quarto rispetto a quelle del Sole. Per questo motivo l’orbita del pianeta è molto più ridotta rispetto a quella della Terra, al punto che un anno per Wolf 1061c dura solo 18 giorni, contro i nostri 365. Se la stella attorno alla quale orbita il pianeta abitabile appena scoperto è più piccola rispetto al nostro Sole, lo stesso non vale per Wolf 1061c, che ha una massa pari a quattro volte quella della Terra.

Questa è solo l’ultima volta in ordine di tempo che viene annunciata la scoperta di un potenziale pianeta “gemello” del nostro, che potrebbe ospitare forme di vita: già in passato erano stati individuati corpi celesti che si trovano a una distanza dalla propria stella compatibile con lo sviluppo di esseri viventi. La straordinarietà della notizia è la relativa vicinanza di Wolf 1061c rispetto alla Terra, anche se i 14 anni luce che ci separano rendono per lo meno altamente improbabile – per non dire impossibile – qualunque contatto tra noi e le forme di vita aliene che su esso potrebbero vivere.

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