Save the Children: "31% famiglie italiane non può pagare l'università"
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Save the Children lancia l’allarme: “Una famiglia italiana su tre non ha più i soldi per pagare l’università ai figli”

da | Mag 2013 | News | 0 commenti

L’università è sempre più un lusso e con la crisi il 31 per cento delle famiglie italiane non può più permettersela. Questo è quanto emerge da un’indagine dal titolo “Le paure per il futuro dei ragazzi e genitori italiani”, svolta da Ipsos per conto di Save the Children. Una famiglia italiana su tre non riesce più a far fronte alle spese per gli studi terziari, ma non solo: dalla ricerca emerge chiaramente che sono molte altre le rinunce (cinema, vacanze, libri, gite scolastiche, sport, abbigliamento, ecc.) che padri e madri del nostro Pese debbono a malincuore imporre ai propri figli.

La crisi economica colpisce duramente il presente e il futuro dei ragazzi, che dovranno trovarsi un lavoro per contribuire alle spese se vorranno proseguire gli studi. Ha risposto così il 22 per cento dei genitori interpellati, mentre il 9 per cento ha dichiarato che sarà costretto a chiedere un prestito per pagare ai figli l’università. L’indagine di Save the Children non fa che confermare le difficoltà che le famiglie incontrano a causa della recessione e spinge ancora una volta a riflettere sul caro-tasse universitarie e sui tagli alle borse di studio che, nell’attuale congiuntura economica, rischiano di tenere fuori un’intera generazione dalla possibilità di conseguire una laurea.

E che l’università non sia più alla portata di buona parte delle famiglie italiane lo confermano anche i dati sulle immatricolazioni, drasticamente calate nell’ultimo decennio, come ha denunciato il CUN e hanno confermato i dati di CINECA e Istat. L’allarme lanciato da Save the Children è quindi solo l’ultimo di una lunga serie, ma non può – al pari dei precedenti – essere ignorato.

Il solco sempre più profondo che si sta scavando tra le fasce più ricche e quelle più povere della società è preoccupante. La disparità nella possibilità di frequentare l’università e accedere così alle professioni più qualificate crea una disuguaglianza tra i cittadini che va contro le norme stesse della Costituzione e priva l’Italia del dinamismo sociale che è alla base delle economie più forti e che in passato ha fatto la fortuna anche del nostro Paese.

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