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L’intervento del Rettore Luigi Frati è arrivato come un fulmine in un cielo di per sé non proprio sereno. Parole contestate, infatti, quelle pronunciate in occasione della conferenza stampa tenuta ieri dai presidi delle facoltà umanistiche della Sapienza di Roma per protestare e discutere su riforma Gelmini e manovra finanziaria. L’Università dovrebbe liberarsi delle frange di ricercatori fannulloni, ha detto Frati.
Pesanti parole quelle del Rettore, che ha parlato di “pulizia interna”. Nello specifico sul ciglio del precipizio ci sarebbe il 30% dei ricercatori della Facoltà di Giurisprudenza, e un 10% del totale dei ricercatori in tutto l’ateneo che non avrebbe “prodotto nulla” nell’arco di 10 anni.
La platea non ha accolto con favore tali dichiarazioni, in considerazione soprattutto del momento particolarmente complicato per lo stato di salute del mondo della ricerca e dell’Università, oggetto della convocazione della conferenza stampa presso la sede di Scienze Umanistiche.
Il rettore, in conclusione, non si è rivolto con favore alle forme di sciopero dei docenti della facoltà di Lettere e allo stravolgimento della sessione estiva di esami, e soprattutto sull’iniziativa di svolgere alcuni esami al buio in “notturna“, perché operazioni che mettono in difficoltà gli studenti.