UDU replica a CRUI: "Per rilanciare università, ripartire da studenti"
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L’UDU replica alla CRUI: “Per rilanciare l’università, bisogna ripartire dagli studenti”

da | Gen 2014 | News | 0 commenti

La ‘ricetta’ della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI) per rilanciare gli atenei del nostro Paese non piace all’Unione degli universitari (UDU). A pochi giorni dalla pubblicazione del documento in cui i rettori suggerivano al governo le 4 aree di intervento – autonomia, competitività, finanziamento, semplificazione – e le 18 azioni programmatiche da adottare al più presto per salvare l’intero sistema, è arrivata la replica dell’associazione studentesca. Che contesta le priorità indicate dalla CRUI e rilancia: “ripartiamo dagli studenti”.

La Conferenza dei rettori e l’UDU concordano su un unico punto: bisogna risollevare l’università italiana. Quanto al modo per riuscirci, invece, non potrebbe esserci minore accordo. Gli interventi prospettati dalla CRUI sono definiti dagli universitari “assurdi”. Il programma “Verso una nuova università” elaborato dai rettori, sostiene l’UDU, porterebbe a “tasse più alte per gli studenti, più precarietà per i ricercatori, e maggiore premialità del sistema di finanziamento”. Nella sua replica, il sindacato studentesco accusa inoltre la CRUI di incoerenza e intempestività, per essersi unita alla battaglia per il rilancio del sistema con colpevole ritardo, “dopo anni di silenzio e attiva condivisione delle folli politiche di distruzione dell’università”.

L’alternativa per salvare una situazione ormai al collasso? “Ripartiamo dagli studenti, dai giovani ricercatori, dalla parte sana della nostra comunità accademica” ribatte l’UDU ai rettori. Le proposte? Finanziamento pubblico in primis, per garantire all’università quelle risorse che le sono necessarie per vivere. Diritto allo studio, “perché priviamo ogni anno migliaia di studenti di un diritto costituzionale”, e abolizione del numero chiuso, in un Paese che è “terzultimo in Europa per numero di laureati” ma esclude ogni anno “migliaia di studenti dall’istruzione universitaria”. E ancora: lotta alle baronie per dare spazio ai giovani ricercatori, anche grazie all’introduzione del ruolo unico nella docenza. Quanto a valutazione e finanziamento competitivo, quel che l’UDU propone è “un sistema di assicurazione della qualità reale, orientato al miglioramento complessivo del sistema, e non alla scrematura degli atenei sulla base di una falsa logica di merito, punitiva e discriminatoria”.

Nella replica dell’UDU non manca, infine, una considerazione che è anche una frecciata alla CRUI, accusata di non avere realmente i titoli per affrontare questioni cruciali, come il rilancio del sistema universitario, essendo “una fondazione privata finanziata dai soldi pubblici, che farebbe meglio ad ascoltare la comunità accademica reale, da cui è sempre più isolata e distante”.

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