L’8 e il 9 giugno 2025 i cittadini italiani saranno chiamati alle urne per esprimersi su cinque quesiti referendari. Si tratta di referendum abrogativi, ovvero consultazioni popolari che chiedono se si è favorevoli o contrari all’eliminazione di norme già esistenti. I temi al centro del voto sono il lavoro e la cittadinanza, con l’obiettivo di modificare o abrogare specifici articoli di legge.
Andiamo ad esplorare nel dettaglio tutto ciò che devi sapere per votare con consapevolezza al referendum.
Quando si vota? Data e orari dei seggi
Si voterà in due giorni:
- Domenica 8 giugno, dalle 7:00 alle 23:00
- Lunedì 9 giugni, dalle 7:00 alle 15:00
È possibile votare in tutte le sezioni elettorali del territorio nazionale, secondo le modalità previste per i referendum abrogativi. Al termine della giornata di lunedì, dopo la chiusura dei seggi, inizierà lo spoglio delle schede.
Chi può votare? Requisiti e documenti necessari
Possono partecipare al referendum tutti i cittadini italiani che:
- hanno compiuto 18 anni entro il giorno delle votazioni
- risultano iscritti alle liste elettorali del proprio Comune di residenza
Per votare è necessario presentarsi al seggio con:
- un documento di identità valido
- la tessera elettorale, che deve avere spazi liberi per la timbratura
In via del tutto sperimentale, per questo referendum è stata introdotta anche la possibilità di votare fuori sede, per chi si trova temporaneamente in un Comune diverso da quello di residenza per motivi di studio, lavoro o salute.
Come si vota? Schede e modalità di espressione
I referendum del’8 e 9 giugno 2025 sono abrogativi, quindi ogni cittadino sarà chiamato a scegliere se cancellare o mantenere in vigore una parte specifica di una legge. Le schede saranno cinque, ognuna dedicata a un quesito. Le schede sono ognuna di colore diverso, col fine di facilitare l’identificazione.
Sulle schede, il testo riporterà il riferimento normativo oggetto del quesito e sotto le due opzioni:
- SÌ: per esprimere la volontà di abrogare la norma
- NO: per mantenerla così com’è
Per votare basta apporre una X sulla casella corrispondente alla propria scelta. Non è obbligatorio votare, se preferisci puoi votare solo alcuni e lasciare altri senza voto.
Cosa prevedono i cinque quesiti del referendum 2025?
I temi riguardanti il referendum 2025 sono cinque, quattro riguardano il mondo del lavoro e uno la normativa sulla cittadinanza italiana.
Licenziamenti e tutele crescenti
Oggi, i lavoratori assunti con contratto a tutele crescenti (introdotto con il Jobs Act) non hanno diritto al reintegro automatico in caso di licenziamento illegittimo. Il quesito chiede se abrogare questa norma, eliminando le regole attuali sui licenziamenti illegittimi nei contratti a tutele crescenti.
- Votando SÌ: verrebbero cancellate le disposizioni attuali e si tornerebbe al sistema precedente, che prevede il reintegro del lavoratore.
- Votando NO: la norma rimarrebbe invariata e il reintegro sarebbe limitato e subordinato a specifiche condizioni.
Indennità per licenziamenti nelle piccole imprese
Attualmente, nelle aziende con meno di 15 dipendenti, in caso di licenziamento ingiustificato, il risarcimento per il lavoratore ha un tetto massimo prestabilito. Con il referendum si chiede se eliminare questo tetto, rendendo il risarcimento libero di essere quantificato dal giudice in base al danno.
- Votando SÌ: si abroga il tetto massimo e il giudice potrebbe stabilire un risarcimento anche superiore, in base al danno.
- Votando NO: il tetto rimane in vigore e l’indennizzo per il licenziamento ingiustificato rimarrebbe entro i limiti attuali.
Contratti a termine senza causale
Con le leggi che ora sono in vigore è possibile stipulare un contratto a tempo determinato, senza indicare il motivo, per una durata di massimo 12 mesi. Qui la questione è se abrogare questa possibilità, rendendo obbligatoria la motivazione dell’assunzione anche per i contratti brevi.
- Votando SÌ: il datore di lavoro dovrebbe sempre indicare una causale, anche nei primi 12 mesi di contratto.
- Votando NO: resta la possibilità di assumere senza causale per i contratti fino a un anno.
Sicurezza sul lavoro e appalti
Al momento, la legge sulla sicurezza nei lavori in appalto stabilisce che, in certi casi, il responsabile può essere solo l’appaltatore diretto e non anche il committente principale. Con il referendum si chiede se abrogare le modifiche più recenti, andando a ripristinare una forma di responsabilità più ampia per il committente.
- Votando SÌ: si estenderebbe la responsabilità anche alle imprese committenti, in caso di violazioni o incidenti.
- Votando NO: la normativa resta invariata, con una responsabilità più circoscritta alla ditta esecutrice.
Cittadinanza italiana
Attualmente chi risiede legalmente in Italia può richiedere la cittadinanza dopo 10 anni di soggiorno continuativo. Le persone saranno chiamate a votare se dimezzare i tempi, portando il requisito da 10 a 5 anni.
- Votando SÌ: si ridurrebbero i tempi di attesa per richiedere la cittadinanza da 10 a 5 anni.
- Votando NO: il requisito dei 10 anni rimarrebbe invariato.
Cos’è il Quorum e perché è così importante?
Perché l’esito di un referendum abrogativo sia valido, deve essere raggiunto il Quorum. Ciò significa che deve recarsi alle urne almeno il 50% + 1 degli aventi diritto al voto.
Se questa condizione non dovesse essere soddisfatta, allora i risultati non potranno avere alcun effetto, anche nel caso in cui una delle due opzioni (SÌ o NO) riceva una netta maggioranza. Questo meccanismo è previsto dalla Costituzione italiana, proprio per garantire che le decisioni su temi fondamentali coinvolgano la maggior parte della popolazione.
Al momento, le stime sull’affluenza non sono ottimistiche. Infatti, i principali istituti di ricerca che hanno condotto sondaggi nelle settimane precedenti, hanno rilevato un’intenzione di partecipazione ben al di sotto del 50%. Le previsioni oscillano tra il 31% e il 39% degli elettori. Alcune indagini indicano che molti cittadini sono ancora indecisi o non sufficientemente informati su ciò che si andrà a votare. E questo potrebbe avere un impatto significativo sul raggiungimento del Quorum.
Quando si conosceranno i risultati del referendum?
I dati sull’affluenza alle urne saranno resi noti nel corso delle giornate di voto, con aggiornamenti previsti in tre fasce orarie:
- prima rilevazione domenica alle ore 12:00
- seconda rilevazione domenica alle 19:00
- terza rilevazione lunedì alle ore 15:00, che sancisce la fine delle votazioni
L’ultima rilevazione dell’affluenza, diffusa subito dopo la chiusura dei seggi, sarà determinante per capire se il referendum potrà avere effetti concreti. Infatti, come detto prima, solo se avrà votato almeno il 50% + 1 degli aventi diritto, si considererà raggiunto il Quorum necessario per la validità della consultazione.
Nel caso in cui il Quorum non fosse raggiunto il referendum sarà considerato nullo e i risultati non produrranno alcun effetto. Anche se una delle due opzioni dovesse prevalere nettamente tra i votanti, l’esito non sarà vincolante.
È proprio per questo che la partecipazione è così importante. Il voto di ciascun cittadino contribuisce non solo a esprimere una posizione su questi quesiti, ma anche a determinare se il referendum sarà valido oppure no. Andare alle urne significa esercitare un diritto che dà concretezza alla volontà popolare.


