Putin avrebbe barato su tesi di laurea. Copiata almeno al 60 per cento
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Anche Putin avrebbe barato: copiato il 60 per cento della tesi in Economia?

da | Apr 2013 | News | 0 commenti

Ebbene sì: perfino Vladimir Putin, ex agente segreto russo, ex premier e attuale Presidente della Federazione Russa – nonché uomo più potente del Paese – ci sarebbe cascato. Delle tre lauree del suo curriculum una sarebbe frutto di una truffa: parrebbe, infatti, che la tesi discussa per ottenerla sia stata copiata.

Putin ottenne la prima laurea nel 1975 a Leningrado in Diritto internazionale; la seconda pochi anni dopo presso l’Università del Kgb di cui era membro – non si sa in che materia – e la terza in Economia. Per la precisione, un master conseguito presso la prestigiosa Università Mineraria di San Pietroburgo nel 1996, a cavallo con l’inizio della sua ascesa politica.

Titolo della tesi di master di Putin? La progettazione strategica delle risorse regionali sotto la formazione dei rapporti del mercato. La sua digitalizzazione e il successivo inserimento nel database della Biblioteca Pubblica Nazionale Russa hanno, per così dire, destato la curiosità di più di qualcuno. Già qualche anno fa uno studioso del Brookings Institute di Washington additò il fatto che interi capoversi – in totale il 60 per cento delle 218 pagine – fossero copiati da un manuale di economia americano – la cui traduzione in russo risale al 1994 ed è avvenuta, guarda caso, per mano dell’Accademia del Kgb.

Ma se la notizia della tesi in gran parte copiata non è nuova, torna ora a galla per la crociata che il premier Dmitrij Medvedev ha ingaggiato contro plagi e titoli falsi, vera e propria piaga del sistema russo della Pubblica Istruzione, con tanto di ricorso al fisico Andrej Rovstovstev, che ha inventato un software in grado di scovare i plagi in tutti gli archivi del mondo. E se all’epoca tutto fu tacciato di essere una “calunnia” da parte americana, ora che fare? Interrompere la politica anti-copioni? Fare finta di niente?

Mentre il tedesco Der Spiegel paragona Putin al ministro Guttenberg, dimessosi nel 2011 per uno scandalo simile, il Cremlino tace. Gli esperti delle commissioni anti-copioni optano per il no comment, mentre un sito di intellettuali come Slon (Elefante) pubblica una lista di “copioni” illustri: oltre a Putin, figurano il suo fedele presidente-dittatore della Cecenia Ramazan Kadyrov , il neo-ministro della Difesa Serghei Shoigu e perfino il ministro della Cultura Vladimir Medinskij. Insomma, i risultati del nuovo corso di Medvedev non tardano ad arrivare. Un po’ imbarazzanti, per la verità.

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