Partiti in tutto il Paese i cortei di protesta degli studenti universitari e medi, a cui si sono uniti i precari della ricerca. Al centro di quello che è stato ribattezzato il “No Gelmini day“, i timori legati alle conseguenze della riforma della scuola e del disegno di legge sull’università che sarà in discussione la prossima settimana nell’Aula di Montecitorio.
Gli studenti della Capitale hanno utilizzato la metafora dei detriti per far sentire la loro voce: sopra i sacchetti di calcinacci circondati da nastro rosso e bianco campeggia uno striscione con la scritta “Quale futuro su queste macerie”. Cortei festosi e striscioni sul tema dei fondi tagliati anche a Molano, Torino, Napoli e Palermo. Al grido di “Stanno rubando il nostro futuro”, la Rete della conoscenza, il network che riunisce le sigle studentesche Uds e Link, celebra nelle principali città italiane la Giornata internazionale studentesca.
La data del 17 novembre ha un forte valore simbolico, spiegano gli universitari: il 17 novembre 1939 gli occupanti nazisti assassinarono studenti e alcuni docenti all’Università di Praga, nello stesso giorno del 1973 un carro armato penetrò nel Politecnico di Atene per reprimere la rivolta studentesca contro la dittatura militare e il 17 novembre 1989 in Cecoslovacchia la commemorazione del ’39 coincise con l’inizio della rivolta contro il regime. L’istituzione dell’International students day da celebrare ogni anno il 17 novembre è stata un’idea degli studenti cecoslovacchi in esilio: nel 2011 si celebrano i 70 anni dalla sua istituzione.
Anche un’associazione ambientalista, Legambiente, sostiene la Giornata di mobilitazione studentesca, “consapevole del grande ruolo che sempre hanno svolto e continuano a svolgere i movimenti studenteschi nel tracciare percorsi di cambiamento e generare processi di movimento sociale, capaci di aprire la strada ad un futuro più inclusivo e desiderabile per tutti”.
“Siamo convinti che la crisi economica in atto porta in sé il fallimento di un modello di sviluppo che ha depauperato le risorse ambientali, amplificato le diseguaglianze sociali e ridotto gli spazi culturali, rendendo per le giovani generazioni il futuro più precario ed incerto – ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente.
La Flc-Cgil manifesta contro la “riforma” Gelmini con dibattiti e spettacoli, dal pomeriggio fino a sera in piazza Navona a Roma. “Effetto domino: i tagli alla conoscenza travolgono anche te” è lo slogan scelto per l’evento, che vede coinvolti, tra gli altri, la scrittrice Lidia Ravera, l’economista Paolo Leon e l’attore e regista Ulderico Pesce con uno spettacolo tratto da “La casa del vento”.
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