test invalsi maturità numero chiuso
Una prova scritta da svolgere durante gli esami conclusivi del ciclo di studi superiori il cui esito abbia un peso tra i criteri di selezione delle matricole per le facoltà a numero chiuso. La
proposta di un
test Invalsi alla
maturità arriva dal senatore del Pdl Stefano De Lillo che aveva già posto la questione all’ordine del giorno in Senato a fine luglio, mentre era in corso di approvazione la riforma dell’università. Una ipotesi su cui si discute più accesamente oggi,
giorno del test d’ammissione a medicina, mentre circa
90mila giovani si contendono il sogno del camice bianco.
Dopo le
critiche alle modalità dei test di Medicina ritenuti
inadatti a valutare i migliori aspiranti medici, il
Miur fa sapere che l’ipotesi di una prova oggettiva durante gli esami di maturità uguale per tutti gli studenti italiani non è del tutto malvagia. Il ministero avrebbe infatti già considerato di coinvolgere l’Istituto nazionale di valutazione che ogni anno prepara le prove di valutazione per tutti i cicli scolastici, l’
Invalsi.
È probabile quindi che dall’
anno prossimo la prova durante la maturità ci sia. Un responso positivo in merito arriverebbe anche dal Consiglio universitario nazionale.
Tra le
altre proposte emerse negli ultimi mesi a proposito delle modalità di selezione delle matricole per il numero chiuso anche la valutazione del voto di maturità (con il problema evidenziato dal ministero che esistono forti differenze di valutazione tra scuole del Nord e scuole del Sud Italia), la considerazione del curriculum delle superiori, la formazione del candidato, la valutazione della motivazione attraverso colloquio.
Le
critiche più forti che i test d’ammissione hanno ricevuto fin’ora? L’eccessivo nozionismo, la modalità delle risposte a crocette che rende la selezione simile a un terno al lotto, la scarsa attinenza dei quesiti con le competenze richieste per frequentare il corso in questione. Tra le altre cose si parla di una riforma del
numero chiuso che sappia tener conto e risolvere le incongruenze tra diritto allo studio e test d’ammissione.