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Indignati e non solo. A Palermo gli studenti protestano e si dividono

da | Nov 2011 | News | 0 commenti

La prossima settimana gli studenti italiani si mobiliteranno per il “Blocchiamo Tutto Day“, lo sciopero metropolitano previsto in occasione del 17 novembre, giornata mondiale per il diritto allo studio. Anche a Palermo la manifestazione è considerata la data clou dagli studenti medi e universitari, che dopo un mese di mobilitazione torneranno a protestare attraversando la città con un corteo che prenderà le mosse dal teatro Massimo.

La sfilata del 17 arriva dopo una settimana molto intensa e tesa per gli studenti di Palermo. Il primo momento di tensione si è avuto mercoledì 9 novembre, quando sono scesi in piazza i giovani di Avanguardia studentesca: tremila studenti secondo gli organizzatori hanno sfilato per le vie del centro per chiedere più fondi e una maggiore rappresentanza di studenti negli organi collegiali. Il corteo si poneva esplicitamente come alternativo alle proteste degli indignati e delle associazioni studentesche “politicizzate”.

Una manifestazione, dunque, che ha evidenziato la spaccatura del movimento studentesco palermitano, con accuse reciproche di legami con le forze politiche, dal momento che anche il Coordinamento studenti medi ha accusato gli organizzatori del corto di mercoledì 9 di essere militanti del movimento giovanile del Pdl.

Alle tensioni politiche si sono poi aggiunte quelle tra studenti e forze dell’ordine di venerdì 11 novembre, nel corso della manifestazione che si è svolta in tante città d’Italia e del mondo con lo slogan “#occupytheworld”.

Una cinquantina di studenti di OccupyUniPa, ha occupato i locali dell’agenzia interinale G-group, in via Cavour, considerata “simbolo della precarietà lavorativa ed esistenziale di tutti quei precari, disoccupati, studenti, operai e famiglie costretti a pagare la crisi che banche, speculatori e governi loro amici hanno creato”.

Gli studenti hanno dato vita a un’azione simbolica, erigendo un muro all’ingresso dell’agenzia interinale per esprimere la loro rabbia contro la precarietà e hanno affisso anche uno striscione con la scritta “Occupiamoci del nostro futuro – Facciamo muro contro la precarietà

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