Nuovi tirocini al palo: gli studenti chiedono intervento del Governo
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Per l’anno accademico in corso rischiano di non partire i nuovi tirocini professionali. Gli studenti chiedono che intervenga il Governo

da | Nov 2012 | News | 0 commenti

Gli studenti chiedono a gran voce al Governo di intervenire per sbloccare i nuovi tirocini istituiti con il decreto “Cresci Italia”, che rischiano di non poter partire per quest’anno accademico a causa delle resistenze degli Ordini professionali e della scarsa chiarezza delle norme. Il provvedimento adottato prevedeva una riduzione dei mesi di praticantato e la possibilità per gli studenti interessati ad una carriera nelle professioni regolamentate di iniziarlo già prima della laurea, abbreviando i tempi di attesa tra il conseguimento del titolo e quello dell’abilitazione.
In particolare, il decreto stabiliva che la durata dei nuovi tirocini passasse da 24 a 18 mesi e che i primi sei potessero essere svolti durante l’ultimo anno di università. Ormai sono trascorsi oltre 10 mesi dalla sua approvazione, ma non si è realizzato nulla di concreto e navigando sui siti delle varie facoltà non si trova traccia della novità: ecco perché gli interessati si appellano al Governo chiedendo un intervento in proposito. I rallentamenti sono da imputare in parte alla mancata definizione di criteri chiari per l’applicazione della norma, in parte alla resistenza degli Ordini professionali, in primis quello degli avvocati.

Dopo una serie di conferme e smentite, alla fine una circolare del MIUR ha stabilito in maniera univoca che la riforma dei tirocini avrebbe dovuto coinvolgere tutti i praticanti, non solo quelli futuri, ma che la sua entrata in vigore sarebbe stata subordinata all’adozione di un’apposita convenzione quadro tra il ministero stesso e i consigli nazionali degli Ordini professionali. Proprio la mancata stipula di queste convenzioni impedisce l’avvio dei nuovi tirocini, costringendo gli studenti a seguire ancora l’iter tradizionale, fatto di lunghi mesi di pratica post laurea, poco o per nulla retribuita.
La difficoltà principale è vincere l’opposizione dell’Ordine degli avvocati. Per farlo, gli studenti chiedono l’intervento diretto del Governo, dal quale si aspettano che faccia di tutto per convincere il Consiglio Nazionale Forense a firmare la convenzione quadro. Inoltre, gli studenti premono perché la Conferenza Stato-Regioni approvi le linee guida sugli stage, dopo che la riforma del lavoro ha reso obbligatorio il rimborso spese per i tirocinanti. In mancanza di queste, infatti, sono stati bloccati i bandi della fondazione CRUI per i tirocini nella pubblica amministrazione.

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