La classifica del Miur, pubblicata a luglio, in base alla quale sarebbero stati poi ripartiti i fondi è stata completamente sovvertita.
Tra gli esempi: La Sapienza rimonta la classifica, arrivando sul podio al secondo posto invece che al quarantaduesimo. L’ateneo di Trento scende dal primo posto al diciannovesimo mentre l’Università di Palermo sale al sedicesimo posto invece che al cinquantaduesimo.
Questa classifica per il rettore dell’Università di Palermo, Roberto Lagalla segna una “vittoria di quei rettori, prevalentemente del Centro-Sud, che avevano subito contestato i criteri di valutazione del ministero“.
Critica costruttiva per Lagalla perchè “siamo a favore di una riforma del sistema e a parametri rigorosi, purché siano applicabili in modo omogeneo a tutte le realtà territoriali del Paese”.