Il 14 dicembre ad Addis Abeba Jean Ping, presidente della Commissione dell’Unione africana, ha lanciato ufficialmente la nascita dell’Università Panafricana (Pau). La nuova università nasce allo scopo di dare un impulso alla ricerca e garantire un’alta formazione post lauream agli studenti africani. Ci sono voluti 6 anni per selezionare i Paesi e le università ospitanti le varie aree tematiche e gli hub della Pau.
Ogni Paese sarà, infatti, specializzato in un settore chiave e comprenderà un nucleo accademico e amministrativo che sarà in rete con gli altri istituti dell’Unione Africana. Cinque le aree tematiche e gli hub della Pau: scienze spaziali, scienze dell’energia, tecnologia e innovazione, scienze della vita e della terra, scienze sociali.
L’area di scienze spaziali è stata la più problematica da assegnare, ma alla fine la scelta è caduta sul Sud Africa grazie alla vasta esperienza dimostrata e ai laboratori, le attrezzature e i ricercatori già in campo. Tuttavia l’università ospitante è ancora da decidere.
Anche quella del Nord Africa è stata un’assegnazione difficile. Inizialmente la Commissione aveva pensato a un’università libica, ma poi si è optato per un istituto riconosciuto per le scienze dell’energia, dell’acqua e del cambiamento climatico di Annaba, in Algeria. L’assegnazione vera e propria avverrà solo dopo la riunione di convalida prevista questo mese ad Algeri, mentre il lancio ufficiale dell’istituto sarà in marzo.
Meno insicura, invece, la scelta delle università ospitanti dell’Africa Est e Ovest che si sono già messe al lavoro sia per quanto riguarda i programmi che per quanto riguarda le strutture ospitanti. L’Università di Agricoltura e Tecnologia Jomo Kenyatta, in Kenya, costituirà il polo di scienze, tecnologia e innovazione dell’Africa orientale, mentre per l’Africa occidentale l’Università di Ibadan, Nigeria, è l’istituto selezionato come polo di formazione in scienze della vita e della terra, incluse salute e agricoltura.
Infine, l’area di scienze sociali, assegnata all’Africa Centrale, verrà coperta dall’Università di Yaounde I, Camerun. Ogni nucleo mira ad attirare circa 100 studenti per iniziare. Entro il 2015 si spera che ci saranno circa 1.500 studenti in tutte le discipline. Per rafforzare l’offerta didattica, nuovi insegnanti verranno reclutati da tutto il continente in base a criteri di eccellenza.
Lo sponsor principale dell’Università Panafricana sarà la Commissione dell’Unione Africana e si prevede di aumentare i fondi grazie alle entrate derivanti dalle tasse di ricerca e d’insegnamento, così come da contributi volontari degli Stati membri e del settore privato.
L’operazione ha già attirato anche finanziatori stranieri come la Germania, che è interessata al settore acqua, energia e cambiamento climatico, e il Giappone, che ha annunciato il proprio supporto nel campo delle scienze di base, tecnologia e innovazione.
L’India contribuirà a finanziare l’università nigeriana per le scienze di vita e della terra, mentre la Svezia ha dichiarato che sosterrà il Camerun per le scienze umane, sociali e del buon governo. Sembra inoltre che altri donatori, compresi l’Unione Europea e il Belgio, siano pronti a fornire il loro aiuto.
I partner stranieri si sono, inoltre, resi disponibili a contribuire al finanziamento con circa due terzi del budget necessario per implementare le prime fasi dell’iniziativa.
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