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Movimento 5 stelle, raccolta firme per il taglio delle tasse universitarie

da | Feb 2016 | News | 0 commenti

Una raccolta di firme per chiedere che siano tagliate le tasse universitarie e che sia istituita una ‘no tax area’ per i meno abbienti. Si tratta della campagna lanciata dal Movimento 5 stelle, partita oggi con banchetti allestiti davanti agli atenei in sedici regioni. L’iniziativa, denominata “Firma Day” è la prima tra quelle rivolte agli studenti universitari che M5S organizza a livello nazionale.

In una nota relativa alla campagna, il Movimento 5 stelle ha scritto che lo scopo della raccolta di firme è far sì che “Stefania Giannini e il governo non ostacolino più i lavori del Parlamento che da due anni stanno tenendo in naftalina la proposta di legge M5S con la quale si chiede l’abbassamento delle tasse universitarie e l’istituzione di una ‘no tax area'”.

 

Da quando è stato istituito il direttorio, il Movimento 5 stelle cerca di costruirsi un seguito anche tra gli studenti universitari e, a questo scopo, ha nominato un responsabile per i problemi che riguardano il mondo della formazione, il deputato Carlo Sibilia. La battaglia relativa al taglio delle tasse imposte dagli atenei, che diventano di anno in anno più esose, è la prima che M5S sta conducendo su tutto il territorio italiano ed è considerata una delle più importanti dai grillini, i quali sono convinti che a tenere basso il tasso di laureati del nostro Paese sia anche il fatto che “le nostre tasse universitarie sono più alte della media europea. Il sapere e una buona formazione stanno diventando sempre di più un lusso per pochi“.

Il Movimento 5 stelle vuole raccogliere più firme possibili per fare pressioni su governo e Parlamento affinché si intervenga sulla questione, abbassando l’importo dei contributi che ogni anno gli studenti debbono versare e garantendo a quelli meno abbienti di essere esonerati dal pagamento, indipendentemente dall’ottenimento o meno della borsa di studio, peraltro, soprattutto in certe regioni, sempre più difficile da avere a causa delle ridotte risorse stanziate per il diritto allo studio.

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