Le Università preferite si confermano quelle degli States: il 19,7% degli studenti scelgono infatti gli Stati Uniti. Secondo in classifica il Regno Unito (11,6%), seguito dalla Germania (8,6%), dalla Francia (8,2%), dall’Australia (7%), dal Canada (4,4%) e dal Giappone (4,2%).
Spagna e Russia conquistano il 2% degli studenti stranieri, superando di pochissimo l’1,9% italiano. Dopo il Belpaese, secondo la classifica del rapporto Ocse risultano il Sud Africa con l’1,8% e poi l’Austria, la Cina, la Svezia, il Belgio e la Svizzera, tutte con l’1,4%.
Ma quali sono i problemi principali che fanno affondare l’Italia agli ultimi posti in classifica per attrattività di studenti stranieri? Il primo motivo è la scarsa reperibilità di corsi in inglese, motivo per cui il Belpaese è scarsamente ricompensato da mobilità studentesca come il Messico, il Cile, il Brasile, la Grecia, la Spagna e il Belgio.
Tra coloro che decidono di studiare in Italia il 20,4% studia medicina o altre discipline dell’area della salute, il 19,9% preferisce le scienze umanistiche e l’arte, il 31,8% si distribuisce tra scienze sociali e giurisprudenza.
Solo il 4,1% di ragazzi di altri paesi che arrivano in Italia si iscrive a programmi di ricerca. Per lo più (oltre il 90%) gli stranieri vengono a frequentare i corsi di laurea.