Con l’arrivo del nuovo anno, l’accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria, e Medicina Veterinaria sarà completamente rivoluzionato. Il tradizionale test d’ingresso viene definitivamente eliminato e al suo posto introdotto un nuovo modello basato su un semestre iniziale aperto, con accesso libero e tre esami di merito.
Una riforma che va a modificare completamente la struttura del sistema di accesso a Medicina, che risponde alla necessità di valorizzare la preparazione degli studenti, superando la logica del quiz selettivo iniziale, che spesso era vissuto come una barriera rigida e non sempre indica le reali capacità e potenzialità individuali.
Quando e come ci si iscrive?
Il semestre aperto è la grande novità di questa riforma. Si tratta di un periodo di tre mesi, dal 1° settembre al 30 novembre, in cui gli studenti potranno frequentare liberamente i corsi di base delle discipline fondamentali del percorso medico.
Durante questo periodo non vi è alcun limite di accesso, chiunque potrà iniziare a studiare e a partecipare alle lezioni. Le università, nell’ambito della loro autonomia, decideranno le modalità didattiche (online, in presenza o miste) e organizzeranno i percorsi formativi in maniera sincrona, in modo da garantire pari opportunità a tutti gli iscritti.
In fase di iscrizione, da effettuare entro luglio sulla piattaforma di Universitaly, gli studenti dovranno indicare:
- l’ateneo dove vogliono frequentare il semestre aperto
- le 10 sedi preferite per accedere al secondo semestre di Medicina
- le 10 sedi per i corsi affini scelti come alternativa
Questa struttura è stata pensata per evitare che lo studente rimanga “bloccato” in caso di mancato superamento della selezione, offrendo da subito un percorso parallelo che potrà diventare la sua nuova strada universitaria.
I tre esami di merito e la graduatoria nazionale
Tuttavia, il test non sparisce del tutto, ma viene spostato e modificato. La selezione, infatti, non avverrà all’accesso, ma alla fine del primo semestre, con tre esami scritti obbligatori, uno per ogni disciplina studiata. I test dovranno essere svolti contemporaneamente in tutta Italia, tra la seconda metà di novembre e la prima di dicembre. Ogni studente potrà partecipare a massimo due appelli per materia, a distanza di almeno 15 giorni tra loro.
Le prove saranno strutturate nel seguente modo:
- 31 quesiti per materia, di cui 15 a risposta multipla (5 opzioni) e 16 a completamento
- durata di 45 minuti per ciascuna prova
- +1 punto per ogni risposta esatta, 0 per le non date, -0,25 per quelle errate
- il voto minimo richiesto per essere ammessi in graduatoria è di almeno 18/30 per ciascun esame
- possibilità di prendere la lode, ottenendo 1 punto extra su ogni prova
Il punteggio massimo complessivo è di 93 punti (31 per ogni materia). Sulla base del risultato ottenuto sarà stilata la graduatoria nazionale unica, che determinerà l’accesso al secondo semestre dei corsi.
Quindi, con questo sistema si cambia il modo di valutare i candidati, introducendo prove più approfondite e basate su contenuti effettivamente studiati durante le lezioni. Così avverrà una selezione più meritocratica e legata alle capacità degli studenti.
Corsi affini e crediti riconosciuti
Chi non riesce a rientrare nella graduatoria nazionale potrà proseguire il proprio percorso nel corso affine scelto all’inizio. Così, gli esami sostenuti durante il semestre filtro non andranno persi.
I corsi di laurea affini sono:
- Biotecnologie (L-2)
- Scienze Biologiche (L-13)
- Farmacia e Farmacia Industriale (LM-13)
- Scienze Zootecniche e Tecnologie delle Produzioni Animali (L-38)
- Una selezione di corsi nelle Professioni Sanitarie, aggiornata ogni anno dal Ministero
Questa soluzione consente allo studente di non perdere l’anno e di continuare un percorso, in teoria, coerente con le sue aspirazioni. Inoltre, chi cambia idea e scopre una nuova vocazione durante il semestre, può scegliere di rimanere nel corso affine e completare il percorso universitario.
Se invece si sceglie un corso non affine, il riconoscimento dei crediti sarà deciso dall’ateneo di destinazione, e potrebbe non essere totale.
È possibile ripetere il primo semestre?
Un altro punto distintivo della riforma è la possibilità di ripetere il semestre filtro fino a tre volte, anche in anni non consecutivi. Questa scelta consente di riprovare l’accesso a Medicina (o le altre facoltà) senza dover ricominciare ogni volta da zero, valorizzando il percorso svolto e riducendo la pressione psicologica dello studente.
La riforma sarà completata da due ulteriori decreti ministeriali:
- uno definirà i contenuti ufficiali delle materie del semestre aperto e le modalità di svolgimento delle prove
- l’altro invece comunicherà i criteri per la formazione della graduatoria e l’assegnazione delle sedi
Nel tempo, questo nuovo modello potrà favorire una maggiore integrazione tra i diversi corsi dell’area biomedica. Tuttavia, gli atenei dovranno rivedere i propri piani di studio e adeguarsi al nuovo sistema a partire dall’anno accademico 2026/2027.
Quali sono i vantaggi del nuovo modello?
Il nuovo modello di accesso a Medicina, e agli altri corsi dell’area biomedica, rappresenta un grande passo avanti. I vantaggi sono numerosi e concreti, tra cui:
- Meno stress iniziale, grazie all’eliminazione del test di ammissione
- Valutazione sulla base degli esami universitari dati
- Formazione valorizzata, non perdendo i crediti nel caso in cui non si rientri nella graduatoria
- Percorsi alternativi garantiti e compatibili
- Possibilità di riprovarci fino a tre volte
È un cambiamento pensato per valorizzare il tempo degli studenti, ridurre le disuguaglianze e offrire un’esperienza universitaria più attinente alle reali capacità e motivazioni personali. Un modello che mette al centro lo studente, offrendo flessibilità, trasparenza e inclusività.
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