Chirurgo italiano Macchiarini esegue a Stoccolma trapianto storico
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Senza cattedra in Italia, vola in Svezia per il primo trapianto di trachea

da | Lug 2011 | News | 0 commenti

Poteva essere un primato italiano, ma è stato eseguito in Svezia circa un mese fa il primo trapianto al mondo di trachea artificiale. A coordinare l’equipe che ha portato a buon fine lo storico intervento è stato Paolo Macchiarini, 52 anni, nativo di Viareggio e laureato a Pisa in chirurgia toracica per poi continuare la carriera accademica all’estero. Uno dei massimi esperti del settore, ancora una volta un “cervello in fuga”.

“Richiamato” in Italia, nel 2009 il professor Macchiarini aveva ripreso a operare sul suolo patrio ma, nonostante i riconoscimenti ricevuti in tutto il mondo per le innovative tecniche impiegate negli interventi sulla trachea, nessuna cattedra gli è stata assegnata a Firenze, pare a causa di una levata di scudi da parte della commissione incaricata di valutare il suo curriculum come docente. Sulla mancata nomina non si sono risparmiate le polemiche da parte del docente dalla “presenza ingombrante”, che batte sul tasto della “meritocrazia che non c’è”.

Tra concessioni e mancate promesse, Maccherini, pur mantenendo il rapporto con il policlinico di Carreggi, ha avviato una collaborazione con la Svezia dove ha ottenuto l’incarico di docente a contratto e dove ha trovato le condizioni migliori per realizzare, per primo al mondo, lo storico trapianto di trachea artificiale.

Un trapianto senza donatore, dunque. “L’organo – ha spiegato Maccherini che ha capitanato l’equipe della Karolinska di Stoccolma – è stato interamente ricostruito in laboratorio utilizzando materiali frutto di nanotecnologie (polimeri sintetici ultrapiccoli) e cellule staminali che hanno riprodotto i tessuti di rivestimento della trachea”. Il trapianto è stato effettuato un mese fa e il paziente, un uomo di 36 anni affetto da un tumore maligno della trachea, è stato dimesso nei giorni scorsi.

La stessa tecnica potrebbe permettere al professore di operare prossimamente una bimba coreana di 9 mesi, nata senza trachea. Anche stavolta sarà una università straniera a accogliere l’intervento?

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