Proseguono le proteste degli studenti inglesi, iniziate alcune settimane fa organizzate dalla National Campaign Against Fees and Cuts (NCAFC), ovvero una campagna creata appositamente contro i tagli e l’aumento delle tasse annunciato dal Governo.
A Londra e nel resto del Paese vanno avanti così cortei di studenti e occupazioni di circa 12 università, fino ad ora in assenza di tensioni e scontri significativi, che nelle proteste dell’11 novembre avevano condotto all’arresto di alcuni studenti.
Nonostante un episodio che ha visto l’attacco da parte di un piccolo gruppo di studenti a un furgone della polizia vuoto, con l’obiettivo di roversciarlo, Scotland Yard ha comunicato che le forze dell’ordine dispiegate non sono state numerose, in quanto la manifestazione degli studenti si sta muovendo in modo piuttosto pacifico.
Ad affiancare le reazioni dei professori inglesi alle ultime ondate di proteste, c’è quella di un giovane studente manifestante che, in una intervista alla Bbc ha sottolineato che “il governo sta imponendo un piano di austerity, ma non ha un mandato per fare tagli – ribadendo – il futuro infranto di una generazione non è paragonabile a qualche vetro rotto”.
Il leader liberaldemocratico Nick Clegg, esponente della parte politica che si era detta, prima delle elezioni, contraria ai tagli all’istruzione, ha invece replicato agli studenti, scesi in piazza liberamente senza l’appoggio sindacale o politico, chiedendo di “esaminare le proposte prima di scendere in piazza. Ascoltate e guardate prima di marciare e gridare”.
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