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Una startup italiana per eliminare le file, anche all’università

da | Ott 2011 | News | 0 commenti

Roberto Macina, studente di Ingegneria dell’Universita di Roma Tre e Manolo Abrignani, laureato alla European School of Economics, sono i co-fondatori di Qurami, una start up che risolve il problema delle file, ogni tipo di fila, dall’ufficio postale al ristorante, alle segreterie amministrative degli atenei, grazie a un’applicazione per iPhone e Android che consente di vedere in anticipo il numero di persone in fila in un determinato ufficio o sportello – generalmente pubblico – e di prendere un biglietto virtuale per non perdere tempo in coda.

Qurami nasce da giovani studenti e neo-laureati italiani che hanno messo in gioco le proprie risorse e mollato il lavoro ufficiale per dedicarsi a una nuova sfida imprenditoriale, lanciata in occasione dello Startup Weekend, una serie di eventi che si svolgono in tutto il mondo per creare nuove startup in poco piu’ di due giorni in team interdisciplinari. Roberto Macina ci ha raccontato in questa intervista come e’ nato il progetto e quali sono i prossimi passi.

Come è nata Qurami?
Qurami nasce un po’ da una folgorazione estiva e un po’ da un’esigenza personale, ho sempre odiato fare la fila!

Siete tutti studenti/neo-laureati a lavorare alla startup?
Sì, il team è composto da 10 ragazzi con età media di 26 anni. Si passa da un talentuoso programmatore di 18 anni al più “esperto” di 31.

Qual è il percorso che avete fatto per emergere e sviluppare il vostro prodotto?
Sono partito un po’ per gioco dallo startup week-end di roma svoltosi a ottobre del 2010, ma sotto sotto sapevo che quello sarebbe stato solo l’inizio. Eventi del genere sono quasi sempre fine a se stessi per la serie, “tra dire e il fare c’è di mezzo il mare”, invece insieme ad Alessio Palaferri (altro co-founder) abbiamo approfittato per conoscere molte persone in gamba e che si sono appassionate e che tutt’oggi la maggior parte di loro fanno parte del team. Da un anno a questa parte dedicandoci full time come un vero e proprio lavoro è successo di tutto. Abbiamo abbandonato le proprie occupazioni e abbiamo fondato Qurami srl nel febbraio 2011, abbiamo chiuso i primi accordi commerciali, affinato la tecnologia e soprattutto chiuso un accordo industriale con la società multinazionale Qmatic che è la leader nelle soluzioni CFM (customer flow management).
Ad oggi sono pronte tutte le app, sono già disponibili quelle iPhone e Android sugli store che tra poco saranno raggiunte da quelle Blackberry, WindowsPhone e Nokia. A gennaio quando espanderemo il nostro circuito avremmo la copertura totale degli smartphone.

Lasciare l’università per fare startup, negli Usa è un motivo di vanto quasi. Qui secondo te come viene visto qui un gesto di questo tipo?
Negli Usa è un gesto comune perché c’è la cultura della startup da noi la massima aspirazione per molti neolaureati, ma anche molti adulti, è il posto fisso. Il trend sta cambiando, ci sono sempre più giovani che si buttano e questo è un bene per tutto il paese anche se poi la classe politica o gli alti dirigenti ancora non ci ascoltano/aiutano e forse è questo il vero male.

Ti sei sentito incoraggiato dal contesto universitario a diventare un neo-imprenditore do-it-youself?
Molti dei miei compagni universitari, e anche professori, mi mandano messaggi e mi sostengono in ogni modo, li ringrazierò sempre per questo comunque vada questa bellissima esperienza.

La vostra applicazione potrà migliorare la vita degli studenti e del personale amministrativo in ateneo. In che modo?
Noi puntiamo proprio a quello a cambiare l’esperienza utente di chi aspetta e in questo caso dello studente. Immaginati di studiare in biblioteca e andare in segreteria solo quando è il tuo turno. Apri la nostra app di prenoti il tuo numeretto e sei aggiornato in tempo reale sull’andamento delle persone che sono davanti a te, come essere lì!Dall’altro lato invece chi accoglie i studenti lavorerà meglio in quanto davanti a sé non troverà più tanti studenti decisamente poco “pazienti”.

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