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Il metodo di studio efficace che fa per tutti (non esiste)!

da | Ago 2022 | News | 0 commenti

Se avete digitato sul vostro computer o sul vostro telefono domande tipo “come faccio a studiare?” o “qual è il metodo di studio più efficace?”, probabilmente vi starete chiedendo da troppo tempo se effettivamente esiste un metodo di studio universale per passare i vostri esami con ottimi risultati.

La risposta, purtroppo (o per fortuna), è no.

Come si fa a studiare? È una domanda che tutti si sono fatti almeno una volta nella vita. Ma non c’è una risposta unica che possa andare bene per tutti.

Infatti, premesso che ognuno abbia i propri tempi per apprendere e memorizzare, il metodo di studio più adatto per riuscirci è molto personale.

Quindi, assodato che non possono essere imposte agli studenti delle regole univoche, questo articolo cercherà di darvi dei consigli che potete seguire per trovare il vostro personale metodo di studio.

Consigli preliminari

Il primo step da superare è quello del “nullafacentismo”. Per iniziare a studiare in modo efficace bisogna avere voglia di farlo. E lo sappiamo, è più facile a dirsi che a farsi.

Per cercare di superare questo step, potrebbe essere utile fissarsi degli obiettivi. Come si individua l’obiettivo? Si potrebbe cominciare con il rispondere alla domanda “Perché lo sto facendo?“.

Una volta individuato lo scopo, che può essere di ogni tipo e natura, il passo successivo è quello di mettere da parte tutte le distrazioni.

Il telefono, ad esempio, non dovrebbe essere nei paraggi. Lo stesso vale per il computer, a meno che non sia per fare ricerche per approfondire quello che si sta studiando.

La tv accesa è vero che può fare compagnia, ma non aiuta, soprattutto se davvero non avete voglia di leggere mezza parola. Un’alternativa più adatta potrebbe essere un sottofondo musicale, ma è fortemente sconsigliato il volume troppo alto.

Dopodiché, potrebbe essere d’aiuto stabilire una banale ricompensa: un aperitivo con gli amici, un po’ di shopping, una passeggiata in centro. Ma solo dopo aver portato a termine il tuo dovere. Ovvio, no?

Prima di iniziare, poi, tenete sempre presente che i giorni “no” esistono. Questo, chiaramente, non può essere presa come scusa per tutti i giorni. Tuttavia, è possibile che, nonostante gli sforzi, vi sembri che il vostro cervello quel giorno proprio non voglia assimilare nulla. Prendetevi una pausa e non sentitevi in colpa. Recupererete quello che dovevate studiare oggi un altro giorno.

I giorni di pausa, a proposito, sono molto importanti per elaborare quanto appreso nei giorni precedenti. Ecco perché sarebbe opportuno non cominciare a studiare pochi giorni prima degli esami. Il giusto sarebbe darsi il più tempo possibile, per rispondere meglio alle esigenze del proprio corpo e della propria mente.

L’ansia del libro

Fino ad ora abbiamo parlato di cose abbastanza astratte. Infatti, è arrivato il momento di aprire il libro.

Per alcuni potrebbe essere d’aiuto sfogliare le pagine di un capitolo, magari per leggere gli argomenti che tratterà o per capire la sua struttura. Per altri, al contrario, questo potrebbe essere motivo di disagio e scoraggiamento.

In ogni caso, tutti devono cominciare dalla prima pagina o, comunque, da dove hanno lasciato.

Di solito i capitoli dei libri di testo sono divisi in sotto-capitoli o, almeno in paragrafi.

L’ideale sarebbe iniziare con una lettura leggera per capire di cosa si stia parlando. Una volta individuato l’argomento, si può iniziare a sottolineare i passaggi più importanti o, se preferite, le parole chiave o quello che trovate più rilevante per stimolare la vostra memoria.

Valutate, poi, se fare delle piccole pause tra un sotto-capitolo e un altro o una pausa leggermente più lunga dopo aver terminato la lettura del capitolo. In ogni caso datevi tempo per assimilare e per riflettere.

Dopodiché ricominciate da capo, questa volta facendo una lettura più approfondita: focalizzatevi sui particolari più rilevanti che avete individuato durante la prima lettura e, allo stesso tempo, cercate di assimilare anche le informazioni secondarie.

La parte fondamentale del metodo di studio: la rielaborazione

Lo studio a memoria non è mai stato la soluzione di niente e nessuno.

Il segreto per memorizzare un concetto, una pagina, un capitolo, un libro di testo o l’intero codice penale risiede in una sola parola: rielaborazione.

Come si fa a rielaborare?

Possiamo azzardarci a concludere che la chiave del metodo di studio riguarda proprio la pratica di fare proprie le informazioni che si trovano su un libro.

I modi per farlo sono diversi e quello più adatto dipende proprio dalla singola persona.

Le mappe concettuali

Avete presente tutti quei concetti e le parole chiave che avete sottolineato durante la lettura?

La mappa concettuale può partire proprio da quelle. Schematizzare un concetto complesso può essere la chiave di ogni percorso di studio. Ma come partire? L’ideale sarebbe iniziare dal titolo o, meglio ancora, dall’argomento portante. Da qui possono nascere una serie di frecce, rettangoli, quadrati, cerchi in cui inserire le parole o le frasi che vi riportano alla memoria determinati concetti.

Una cosa fondamentale nella costruzione di una mappa concettuale è sicuramente l’ordine. Esse, infatti, funzionano anche perché stimolano molto la memoria visiva. Questa stimolazione, appunto, avviene più facilmente in assenza di confusione.

Il riassunto

Se non siete fatti per lo schema concettuale, magari potete provare con il riassunto.

Potete scegliere se riassumere per paragrafi, per sotto-capitoli, per capitoli o per concetti. Insomma, trovate il modo che vi agevola di più.

Riassumere, magari scrivendo solo le parti più importanti e tralasciando quelle più futili, è un grande esercizio di rielaborazione e memorizzazione. Riscrivere i concetti con le proprie parole è molto importante ed rappresenta anche un’agevolazione nel momento in cui si deve ripetere.

Il gioco di “spiegare”

Se non avete voglia di scrivere né per creare delle mappe, né tantomeno per fare dei riassunti, un modo che risulta essere abbastanza efficace per la rielaborazione e la memorizzazione è quello di “giocare a spiegare”.

Infatti, potete provare a ripetere direttamente e far finta di stare a spiegare il concetto a un bambino o a una persona che non conosce affatto l’argomento. Provate anche a immaginare le domande che un’ipotetica persona che vi ascolta potrebbe farvi.

Cercate, insomma, di essere più esaustivi possibili.

Un consiglio molto importante: non rifiutate l’aiuto del libro! Soprattutto se state ripetendo un concetto per la prima volta, non imponete alla vostra mente di ricordare tutto. Non state ancora facendo l’esame. Il libro è lì con voi: sbirciate, ricontrollate le informazioni, assicuratevi che quello che state dicendo è giusto se avete dei dubbi.

Questo non farà altro che ribadire un concetto e la vostra sicurezza sull’argomento aumenterà ancora di più.

Ascoltare è importante per il tuo metodo di studio

Forse questo sarebbe dovuto essere il primo punto per quanto riguarda l’elaborazione.

Avete presente quella persona noiosa che parla ininterrottamente dietro la cattedra e che tutti chiamano “professore”? Bene, quella persona va ascoltata. E anche bene.

Durante le lezioni, infatti, il professore mentre spiega sta già rielaborando i concetti che troverete sul libro di testo.

Quando si dice che “ascoltare le lezioni è già metà studio” è la verità. La rielaborazione da parte del professore è un vostro vantaggio, sempre.

Perciò, invece di annoiarvi a morte a lezione, prendete un quaderno e una penna e prendete appunti. Questo potrebbe anche aiutarvi a capire gli interessi del professore: dalle sue parole, a volte, è facile intuire anche quali potrebbero essere alcune delle domande di esame!

Metodo di studio in gruppo

La prima regola del gruppo-studio è che deve essere formato da persone che hanno lo stesso obiettivo, ossia studiare!

In ogni caso, non per tutti studiare in gruppo è una buona idea. Tuttavia, studiare con i propri compagni di corso può essere una buona occasione per scambiare consigli e per aiutarsi a vicenda.

Ripetere i concetti gli uni agli altri o spiegare temi difficili ai propri pari potrebbe essere un buon modo per fissare bene in testa i punti chiave di un determinato argomento di studio.

Conclusioni

Come già spiegato all’inizio, non esiste un metodo di studio che vada bene per tutti.

I consigli elencati in questo articolo possono essere integrati gli uni agli altri o con altre abitudini personali. Lo scopo finale è quello di individuare il modo migliore per arrivare preparati agli esami.

Un ultimo consiglio, proprio per arrivare preparati agli esami, potrebbe essere quello di creare un calendario. Dividere il carico di studio per giorni e alternarli con quelli di riposo potrebbe essere un buon metodo per rispettare le scadenze e non arrivare a ridosso degli esami con l’acqua alla gola. Ricorda, però, che il calendario non deve essere troppo rigido: fai in modo che sia abbastanza flessibile per permetterti di organizzarti anche con eventuali contrattempi e per gestire i famosi “giorni no”.

Tu? Hai già trovato il tuo metodo di studio?

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