Università di Harvard, creato robot 'muratore' ispirato alle termiti
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Creato ad Harvard un robot ‘muratore’ che costruisce come le termiti

da | Feb 2014 | News | 0 commenti

Nessun progetto dettagliato, nessun direttore dei lavori, insomma, nessun intervento umano. Al robot ‘muratore’ appena creato dall’Università di Harvard non servono aiuti esterni per edificare strutture molto più grandi di lui. Il suo segreto? È ispirato al comportamento delle termiti, insetti noti per le loro formidabili capacità costruttive frutto di uno straordinario lavoro di squadra.

I piccoli robot ‘muratori’ sono il risultato dell’impegno di due ricercatori, Justin Werfel, Kirstin Petersen e Radhika Nagpal, che hanno preso esempio dall’abilità delle termiti di innalzare strutture in cui vivere – denominate ‘tumuli’ – di dimensioni straordinariamente grandi in rapporto alle loro, senza ricevere alcuna istruzione. Per erigere tumuli alti anche un paio di metri, infatti, i minuscoli insetti non si avvalgono di alcun coordinamento centrale, bensì di una forma di comunicazione a corto raggio chiamata ‘stigmetria’.

I robot ‘muratori’ creati dai ricercatori di Harvard sono piccoli carrelli con ruote uncinate, grazie alle quali riescono ad arrampicarsi, e dotati di sensori che permettono loro di orientarsi, percepire la presenza dei loro simili e dei materiali da costruzione. Gli automi sono guidati da un software e si sono dimostrati in grado di collaborare per erigere edifici di mattoni a incastro con strutture simili a quelle delle piramidi delle civiltà precolombiane.

Tra i pregi dei robot ‘muratori’ creati ad Harvard c’è quello di essere capaci di adattarsi immediatamente alle modifiche apportate in corso d’opera al progetto di massima, ma anche quello di essere intercambiabili tra loro e autonomi. Tali caratteristiche li renderebbero adatti a lavorare in diverse condizioni, soprattutto in cantieri costruttivi ad alto rischio: se alcuni di loro dovessero distruggersi per qualunque motivo, infatti, gli altri sarebbero in grado di prenderne il posto senza che la tabella di marcia dei lavori subisca rallentamenti. Allo stesso modo, se dovessero essere introdotti nuovi elementi nella ‘squadra’ i ‘colleghi’ non sarebbero disturbati dalla loro presenza.

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