Serate a tema su donne e religione. In occasione del suo viaggio a Roma per il vertice Fao, Gheddafi ha chiesto di dare “lezioni” alle giovani studentesse italiane. La vicenda ha dell’incredibile, ma nel corso del soggiorno romano, quello del leader libico è stato uno sfizio a più puntate.
Corano e belle donne, questi i prerequisiti degli incontri serali tenuti nel cuore della Capitale. Centinaia di ragazze magre, alte e piacenti sono state reclutate e selezionate per Geddhafi da un’agenzia web di hostess, così da poter assistere alle sue lezioni di Islam. In cambio avrebbero ricevuto poco più di cinquanta euro, come succede in occasione di fiere e convegni.
Molte delle ragazze che hanno circondato Gheddafi durante la sua permanenza a Roma sono studentesse universitarie. Una di loro gli ha addirittura citato la tesi di laurea.
«Volevo rifare a Gheddafi la stessa domanda che gli fece la Fallaci nell’intervista che il Corriere della Sera pubblicò il 2 dicembre 1979: Colonnello, lei crede davvero che questo libretto verde cambierà il mondo?» ha raccontato in una lettera al Corriere della Sera Maria Bellucci, 30 anni, laureata in Lettere e filosofia a L’Aquila con una tesi su Oriana Fallaci e l’Islam. «Ma lui mica ha risposto. Ha chiesto in sala, eravamo 100 ragazze, chi conoscesse il libretto verde. Silenzio. Così ha glissato: allora parliamo di religione, ha detto. E ha cominciato a parlare del Corano».
Quelle che sono state ribattezzate ‘Gheddafi girls‘ sono ragazze comuni: quasi tutte studentesse universitarie che per le loro qualità fisiche di bella presenza, lavorano come hostess nei weekend per racimolare qualche centinaia di euro ad evento. Domenica e lunedì scorso sono state chiamate per assistere agli insegnamenti del leader libico. Perché abbiano accettato come lavoro, o come divertimento, di prendere lezioni di stile dal raif resta un mistero.