Gestire il sistema universitario dei Paesi membri in modo unitario, e spingere gli atenei a collaborare tra loro: questi gli obiettivi di Eter, European Tertiary Education Register, il neonato registro web con i dati di tutte le università d’Europa che l’UE ha appena lanciato.
Il registro online delle università UE contiene i dati sulle dimensioni degli atenei, sul numero di studenti, sulle lauree, i corsi e le materie, sui docenti e il personale, sui programmi, la ricerca e l’internazionalità di 2.673 atenei di 36 stati: quelli d’Europa e anche alcuni extraeuropei – Islanda, Liechtenstein, Macedonia, Montenegro, Norvegia, Serbia, Svizzera e Turchia -, comparabili tra loro.
Eter, acronimo di European Tertiary Education Register, è inteso come database permanente e che verrà regolarmente aggiornato non solo per aiutare gli studenti nella scelta del percorso universitario, ma anche per essere uno strumento utile alle stesse università per confrontarsi e collaborare e ai politici europei per una gestione degli atenei UE.
Così ha presentato il registro online la commissaria UE all’Educazione Androulla Vassiliou: “Serve una migliore informazione per migliorare la qualità dei nostri sistemi educativi, ed Eter aumenterà la trasparenza e aiuterà a sviluppare un più ampio raggio di analisi e informazioni, per migliorare i legami tra educazione e ricerca e sostenere la diversità dell’istruzione superiore in Europa“.
Eter è stato creato da una squadra di quattro università: La Sapienza di Roma, l’Università della Svizzera italiana di Lugano, l’Istituto nordico per gli studi in innovazione, ricerca ed educazione di Oslo e il Joanneum Research di Graz. I fondi? 500mila euro di finanziamento dal programma UE Lifelearning, che nella programmazione 2014-2020 viene assorbito da Erasmus+.
Secondo i primi risultati della raccolta dati per il registro web, l’Italia è il quarto Paese d’Europa per numero di università, con 176 atenei. Soltanto Germania, Polonia e Francia ne hanno di più (rispettivamente 374, 286 e 283).
