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Duolingo e AI: efficienza o declino dell’apprendimento?

da | Mag 2025 | News | 0 commenti

Nel mondo dell’istruzione digitale, Duolingo, la famosissima app, si è affermata come una delle piattaforme più innovative e accessibile per l’apprendimento delle lingue. Recentemente, l’azienda americana ha annunciato il suo passaggio a una struttura AI-first, ossia una struttura gestita direttamente da AI, senza l’ausilio dell’essere umano.

Questa svolta epocale ha sollevato un ampio dibattito intorno alla questione, sia dal punto di vista etico, che di sostenibilità del lavoro umano nel settore educativo.

L’adozione dell’IA da parte di Duolingo e l’impatto sul mercato

Era dal 2023 che Duolingo ha iniziato ad introdurre progressivamente la presenza dell’Intelligenza Artificiale nell’applicazione, riducendo mano a mano la presenza di traduttori professionisti. E così l’azienda ha optato per i sistemi automatizzati di grandi dimensioni (LLM), capaci di produrre contenuti in modo rapido, scalabile e con costi ridotti.

Ma è nel 2024 che il cambiamento è arrivato al culmine, quando Duolingo ha completato una delle più grandi trasformazioni interne: sostituire il lavoro umano con i modelli di AI. In centinaia di collaboratori freelance, soprattutto nel settore dei contenuti, sono stati licenziati. Il nuovo approccio dell’azienda statunitense punta a una produzione didattica data-drive, dove ogni frase, parola o quiz è generato in base ai dati di apprendimento degli utenti.

Le conseguenze non si sono fatte attendere… Traduttori, linguisti ed esperti della didattica delle lingue hanno subito una drastica riduzione di collaborazione con la piattaforma. Molti freelancers, che per anni avevano lavorato su progetti percorsi innovativi, si sono trovati di punto in bianco esclusi. Questo evento ha provocato un comune senso di indignazione in vari ambiti accademici e professionali. Associazioni di traduttori come l’American Translators Association e la FIT (Fédération Internationale des Traducteurs) hanno denunciato pubblicamente la decisione, sottolineando il rischio di un impoverimento della qualità dei contenuti didattici e la precarizzazione del lavoro intellettuale.

L’espansione dei contenuti generati da AI

Tuttavia, dal punto di vista quantitativo, la svolta AI-first ha prodotto dei risultati impressionanti. Solo nel primo semestre del 2025, Duolingo ha lanciato ben 148 nuovi corsi di lingua, molti dei quali in lingue regionali, indigene o lingue che hanno scarsa documentazione didattica.

Questi nuovi corsi, progettati con il supporto dell’IA generativa, includono esercizi di ascolto, di completamento, di traduzione, pronuncia e comprensione del testo. Gli algoritmi dell’AI adattano i contenuti ai progressi degli studenti, monitorando errori frequenti, temi di risposta e tasso di completamento delle lezioni. Duolingo, così, non solo aumenta la mole di contenuti sulla propria piattaforma, ma anche il supporto agli studenti, che troveranno un programma molto più affine alla propria situazione.

Dal punto di vista dell’accessibilità, questo ha permesso di democratizzare l’apprendimento linguistico, portando corsi di lingue poco diffusi in paese dove precedentemente erano assenti, o neanche conosciuti.

Ma la qualità dei contenuti sarà la stessa?

Nonostante l’efficienza e la rapidità dell’AI nella creazione di contenuti, numerosi utenti hanno iniziato a segnalare il deterioramente della qualità dell’esperienza. In svariati forum, store digitali e gruppi social sono apparse recensioni negative e lamentele riguardo contenuti imprecisi, traduzioni errate e frasi fuori contesto. Alcuni corsi sembrano essere costruiti con strutture grammaticali ripetitive e poco variegate, dando la sensazione di un apprendimento sterile e poco coinvolgente.

In particolare per i livelli intermedi e avanzati, dove il contesto e le sfumature sono essenziali, la mancanza del contributo umano risulta evidente. Un utente ha commentato “Una volta mi sentivo immerso in un dialogo vero, ora mi sembra di litigare con un bot che non conosce la differenza tra sarcasmo e ironia”.

Il rischio è quello di cadere in una didattica monotona e ripetitiva, algoritmica, dove la lingua è più un mezzo di comunicazione, ma una sequenza di esercizi standardizzati.

Duolingo, non il solo ad integrare l’Intelligenza Artificiale

Non è solo Duolingo ad aver integrato l’AI nella propria attività. Anche Babbel ha sperimentato l’utilizzo di modelli generativi per migliorare l’esperienza e i progressi degli studenti. Ma al contrario, Babbel ha preferito mantenere una forte componente umana, soprattutto per i corsi più avanzati, dove ritengono necessaria la presenza di insegnanti madrelingua.

Memrise, un’altra piattaforma linguistica, ha integrato l’AI principalmente per creare video personalizzati con parlanti nativi, usando avatar realistici basati su attori veri. Anche in questo caso, la componente umana rimane e resta centrale. (link app)

Rosetta Stone, piattaforma che ha preso il nome dalla celebre Stele di Rosetta, ha invece scelto un approccio più conservativo, preferendo i contenuti verificati da esperti linguisti, pur utilizzando l’AI per ottimizzare la pronuncia e la comprensione orale. (link app)

Quindi, attualmente, Duolingo rappresenta il caso più radicale, con la scelta di ridisegnare l’intera catena produttiva della propria azienda, con un algoritmo.

Il futuro dell’apprendimento linguistico e il ruolo dell’AI

Il caso di Duolingo è solo uno dei tanti esempi di come l’adozione dell’Intelligenza Artificiale stia modificando in modo profondo il lavoro creativo. Inoltre, nella logica aziendale, l’automazione permette di risparmiare significativamente risorse ed avere maggior controllo sui contenuti. Ma, come mostrano i recenti scioperi degli sceneggiatori di Hollywood, o le sempre più comuni proteste nel mondo editoriale, cresce il malcontento verso modelli che privilegiano l’efficienza a scapito della qualità.

La domanda che tutti si pongono è se l’Intelligenza Artificiale possa veramente andare a sostituire l’intelligenza umana nella trasmissione della lingua. Se da un lato gli strumenti AI offrono accesso istantaneo, tracciamento dei progressi e adattamento personalizzato, dall’altro rischiano di standardizzare e banalizzare l’esperienza formativa.

L’apprendimento linguistico non è solo grammatica e vocabolario, ma un’immersione culturale, a contatto con idiomi, gesti e contesti comunicativi e significati profondi. Molti esperti, infatti, propongono un modello ibrido, dove l’AI va a supportare l’essere umano e non sostituirlo.

Duolingo, nota app per l’apprendimento delle lingue, ha annunciato il passaggio a una struttura AI-first, affidando la gestione dei contenuti all’intelligenza artificiale, senza intervento umano.
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Duolingo e l’AI, efficienza o declino dell’apprendimento?
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Duolingo e l’AI, efficienza o declino dell’apprendimento?
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Duolingo diventa AI-first: efficienza e accessibilità crescono, ma la qualità dell’apprendimento e il ruolo umano sollevano dubbi e critiche.
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