Decreto Destinazione Italia: visto lampo per avviare start up
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Via libera al decreto “Destinazione Italia”: visto lampo per chi voglia investire in start up nel nostro Paese

da | Feb 2014 | News | 0 commenti

Accesso più facile e rapido a chi ha intenzione di avviare una start up in Italia. Sarà possibile grazie al “visto lampo”, che ambasciate e consolati italiani, in base al decreto Destinazione Italia approvato lunedì scorso dalla Camera, devono rilasciare nel giro di pochi giorni a chiunque ne faccia richiesta. L’obiettivo è rendere il nostro Paese, fino a poco tempo fa territorio davvero inospitale, luogo di investimento sempre più attraente agli occhi degli stranieri. Tale misura dovrebbe già essere operativa dalla fine di Marzo.

Nel dettaglio, il decreto Destinazione Italia prevede forme di agevolazione riguardanti domande di visto di ingresso e di permesso di soggiorno che abbiano a che fare con start up innovative, con iniziative d’investimento, di formazione avanzata, di ricerca o di mecenatismo. Tutto ciò collaborando anche con dei partner, come imprese, università, enti di ricerca e altri soggetti pubblici o privati italiani. Si sta lavorando perché entro fine Marzo – spiega Alessandro Fusacchia, consigliere economico del ministro degli Esteri Emma Bonino – sia messa a punto “una procedura snella e fast track che consenta di avere il visto in pochi giorni dopo aver avuto l’ok sul business plan e aver dimostrato di avere una somma minima per poterlo realizzare”.

Per ottenere il visto lampo necessario per avviare start up in Italia – che durerà alcuni mesi prima di poter essere poi trasformato in permesso di soggiorno – occorre, però, sottostare ad alcune alcune condizioni e avere precisi requisiti. Attraverso lettere di attestazione di banche, di venture capital o di altri investitori compresi i portali di crowdfunding, si deve comprovare innanzitutto di avere a disposizione una somma minima di denaro da investire. Ancora non si sa a quanto debba ammontare tale cifra, intanto si inizia a parlare di qualche decina di euro. Dopodiché, è necessario presentare il progetto di start up che si intende realizzare in territorio italiano. Fatto ciò, si può richiedere a tutti gli effetti il visto tanto sperato.

I documenti richiesti perché si possa iniziare ad avviare un’impresa in Italia, “saranno – continua a spiegare  Fusacchia – vagliati rapidamente da una filiera istituzionale su cui stiamo lavorando e che include innanzitutto lo Sviluppo economico e che dovrà esaminare i documenti in tempi brevi“. Una volta completato l’iter valutativo e ricevuta l’approvazione, nel giro di pochi giorni consolati e ambasciate potranno finalmente rilasciare il “visto lampo” previsto dal decreto Destinazione Italia.

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