Cile, proteste studenti: No alla bancarizzazione dell'istruzione
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In Cile ripartono le proteste degli studenti. “No alla bancarizzazione dell’istruzione”

da | Gen 2012 | News | 0 commenti

Nemmeno l’inizio di un nuovo anno ha placato lo spirito di protesta degli studenti universitari in Cile. Hanno già preso il via, infatti, i preparativi per nuove manifestazioni, e il “calcio d’inizio” l’hanno dato i leader della Federazione Studenti del Cile (Confech), che ha convocato la prima grande mobilitazione per l’istruzione nel 2012 per giovedì 15 marzo e che richiederà, inoltre, le dimissioni del ministro degli Interni Rodrigo Hinzpeter, il cui comportamento è stato descritto da loro come “scandaloso” nel tentativo di risolvere i conflitti sociali.
Alla luce degli avvenimenti dell’ultimo anno, sembra che la protesta sia passata dal piano educativo a quello politico più generale, con un forte slancio verso le problematiche delle fasce sociali più deboli. Le organizzazioni sociali e i sindacati, non a caso, non si accontentano di aspettare due mesi prima della prossima manifestazione e stanno già iniziando a scendere nelle piazze delle principali città del Paese per esprimere il loro rifiuto sulle questioni ambientali, del lavoro, animaliste, e, naturalmente, su quelle legate all’istruzione.

La prima riunione della Confech, invece, si è svolta il 7 gennaio: gli universitari hanno affrontato la drammatica situazione che stanno vivendo gli abitanti del sud del Cile, dopo l’esplosione degli incendi boschivi, e hanno discusso riguardo al modo più efficace per aiutare le famiglie danneggiate. Il 4 gennaio è stato invece arrestato portavoce della Federazione degli Studenti mapuche (Femae) e membro del consiglio esecutivo della Confech, José Ancalao, il quale racconta di essere stato malmenato dalla polizia al momento del suo arresto, durante una manifestazione in memoria di Matias Cartileo, giovane mapuche ucciso nel 2008.
Per questo gli studenti hanno chiesto le dimissioni del ministro degli Interni Rodrigo Hinzpeter a causa, spiegano, della cattiva gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico, per aver applicato la legge antiterrorismo dopo gli incendi e per la sua costante criminalizzazione dei movimenti studenteschi. “Chiediamo le dimissioni del ministro per le politiche irresponsabili che sono state fatte in tempi recenti, segnate dalla morte di Manuel Gutierrez, 16 anni, ucciso dall’agente di Michael Millacura nello sciopero nazionale del 25 agosto 2011”, ha dichiarato Ancalao.
Ricevuto in Senato alla presenza del nuovo ministro dell’Istruzione Harald Beyer, il leader della Confech Gabiel Boric, successore alla guida della confederazione di Camila Vallejo, ha poi esplicitato il suo deciso dissenso nei confronti dei disegni di legge in materia, denunciando ancora una volta il rischio legato all’intento di “bancarizzare” l’istruzione e chiedendo che i relativi provvedimenti vengano vagliati dal legislatore senza l’iter d’urgenza che il ministro vorrebbe utilizzare.

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