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Dal prossimo anno accademico, la Carta del Docente subirà diversi cambiamenti a seguito di un’importante riforma. L’emendamento 6.0.100 al Decreto Scuola (DL 45/2025), approvato dalla VII Commissione Cultura del Senato, introduce importanti novità riguardo l’importo del bonus, i beneficiari e le modalità di spesa del credito.
L’obiettivo del Decreto è duplice: ampliare i diritti dei docenti, in particolare quelli con contratto a tempo determinato, e garantire una maggiore trasparenza nella gestione delle risorse. In questo articolo andremo ad esplorare quali sono le novità per la Carta del Docente 2025/2026.
Cos’è la Carta del Docente?
Istituita nel 2015 con la Legge 107 (legge “Buona Scuola”), la Carta del Docente è un contributo economico annuale destinato agli insegnanti di ruolo delle scuola statali. Il valore della Carta Docente, che fino ad oggi ha valore di 500 euro, può essere utilizzata per acquistare beni e servizi finalizzati all’aggiornamento professionale e alla formazione continua.
Tra le spese che rientrano nel bonus vi sono:
- libri, testi digitali e riviste specialistiche
- hardware e software per uso didattico
- corsi di aggiornamento, formazione e master
- biglietti per eventi culturali (cinema, teatri, mostre, musei, ecc)
I fondi devono essere spesi rispettando le attività formative indicate nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa (PTOF) delle scuole e nel Piano Nazionale di Formazione.
Le novità dal 2025/2026
Con l’approvazione dell’emendamento 6.0.100, la Carta del Docente cambia. Le novità più importanti riguardano:
- modifica dell’importo annuale, non più fisso a 500 euro
- estensione del beneficio anche ai docenti con contratto a tempo determinato
- introduzione di nuove regole per la rendicontazione delle spese
Importo variabile, fino a un massimo di 500 euro
Dall’anno 2025/2026, il bonus della Carta Docente non sarà più fisso a 500 euro. Infatti, l’importo verrà definito ogni anno attraverso un decreto del Ministero dell’Istruzione e del Merito, in collaborazione con il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il valore del bonus verrà determinato sulla base del numero complessivo di docenti aventi diritto e delle risorse disponibili per l’anno scolastico in questione.
Quindi, l’importo del bonus potrà essere inferiore a 500 euro, in particolare per effetto dell’estensione del beneficio ai docenti con contratto a tempo determinato. Questo cambiamento serve a rendere il sistema scolastico docenti più vivibile e a mantenere l’equilibrio tra numero di beneficiari e fondi stanziati.
Estensione del bonus ai docenti precari
Tra gli aspetti più innovativi della riforma è l’estensione della Carta Docente anche a chi ha il contratto a tempo determinato, che finora erano esclusi dal bonus.
A partire dall’anno scolastico 2025/2026, con le novità, potranno ricevere la Carta anche gli insegnanti con:
- contratto fino al 30 giugno
- contratto fino al 31 agosto, su posto vacante e disponibile (supplenze annuali)
Una volta storica per il mondo dei docenti, che va a colmare un vuoto normativo e riconosce il ruolo fondamentale dei docenti precari nella scuola italiana. L’estensione è stata stabilita in via definitiva anche dall’art. 85 della Legge di Bilancio 2025 e ora recepita pienamente nell’emendamento al Decreto Scuola.
Per sostenere il nuovo ampliamento i fondi dedicati alla Carta Docente sono stati incrementati di 60 milioni di euro.
Rendicontazione, obbligo di fattura entro 90 giorni
Un’altra importante novità riguarda le procedure di rendicontazione delle spese. A partire dalla conversione in legge del decreto, gli esercenti e fornitori che accettano la Carta Docente dovranno inviare alla Consap le fatture entro e non oltre 90 giorni dalla validazione dei buoni. Trascorso questo periodo decadrà il diritto al rimborso.
La normativa si applica per:
- spese effettuate dopo l’entrata in vigore della legge
- retroattivamente, alle fatture relative a buoni già validati in precedenza
L’obiettivo è quello di migliorare l’efficienza del sistema, riducendo i tempi di rimborso ed evitando accumuli e ritardi o abusi e utilizzi impropri.
Cosa si può acquistare con la Carta Docente?
L’utilizzo della Carta Docente rimane invariata. Il bonus potrà essere utilizzato per l’acquisto di beni e servizi funzionali alla crescita professionale del docente.
Tra le spese ammesse troviamo:
- libri, ebook e riviste specialistiche
- Dispositivi elettronici utili alla didattica (computer, tablet, stampanti, ecc)
- software didattici e strumenti per la LIM
- corsi di formazione professionale e aggiornamento riconosciuti dal Ministero
- master universitari e corsi post-laurea
- eventi culturali, spettacoli, cinema, musei e mostre
Tutte le spese devono comunque rientrare nelle linee guida stabilite dal PTOF e dal Piano Nazionale di Formazione. La Carta Docente quindi non potrà essere utilizzata per spese personali e non inerenti all’attività di lavoro.


