Fisioterapista
Introduzione alla professione di Fisioterapista
Il Fisioterapista è un professionista sanitario che si occupa della prevenzione, cura e riabilitazione delle disfunzioni motorie, cognitive e viscerali, conseguenti a patologie o traumi. Svolge il suo lavoro in stretta collaborazione con il personale medico e con gli altri operatori sanitari. Il Fisioterapista può anche lavorare in autonomia prendendo in carico il paziente e sviluppando un programma terapeutico personalizzato.
Tra le sue attività principali rientrano la rieducazione funzionale, l’applicazione di tecniche manuale o strumentali, l’utilizzo di ausili e protesi e la valutazione dei risultati del trattamento riabilitativo. Inoltre, il Fisioterapista può svolgere anche attività di consulenza, didattica e ricerca, sia in ambito clinico che accademico. È spesso presente anche in molte altre realtà oltre che sanitarie, come per esempio nello sport, nella geriatria e nella neurologia, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita delle persone e favorire il recupero dell’autonomia.
Il percorso universitario per diventare Fisioterapista
Per intraprendere la carriera di Fisioterapista è necessario conseguire una laurea triennale in Fisioterapia (L/SNT2), organizzata dalle Facoltà di Medicina e Chirurgia. L’accesso al corso è a numero chiuso nazionale e richiede il superamento del test d’ingresso per le Professioni Sanitarie, che si tiene ogni anno in una data unica stabilita dal MUR.
Il test di ammissione, comune a tutte le Professioni Sanitarie, consiste in 60 domande a risposta multipla,da svolgere in 100 minuti.
Le domande sono suddivise in più aree:
- Biologia 18 quesiti
- Chimica 12 quesiti
- Fisica e Matematica 8 quesiti
- Logica e Ragionamento 10 quesiti
- Cultura generale 12 quesiti
Per essere ammessi è necessario raggiungere un punteggio minimo stabilito annualmente, che può variare in base al numero di posti disponibili e alla graduatoria nazionale.
Una volta ammessi, gli studenti affrontano un percorso formativo della durata di tre anni, articolato in lezioni teoriche, attività laboratoriali e tirocini clinici obbligatori presso strutture sanitarie accreditate oppure ospedali.
Durante il corso vengono approfondite discipline come:
- anatomia
- fisiologia
- neurologia
- ortopedia
- biochimica
- psicologia
- medicina fisica e riabilitative
La laurea in Fisioterapia si conclude con un esame finale abilitante, che concede l’accesso diretto alla professione oppure a una delle specializzazioni disponibili.
Specializzazioni e formazione continua
Sebbene non sia obbligatorio, il Fisioterapista può scegliere di proseguire la formazione attraverso:
- Laurea magistrale in Scienze Riabilitative delle Professioni Sanitarie (LM/SNT2)
- Master di I livello o di II
- Corsi di perfezionamento e aggiornamento ECM (Educazione Continua in Medicina)
- Dottorati di ricerca, in ambito riabilitativo o sanitario
Le specializzazioni permettono al fisioterapista di approfondire competenze in settori specifici, ampliando le proprie opportunità lavorative. Tra le più richieste troviamo:
- Fisioterapia sportiva, per la riabilitazione e la prevenzione degli infortuni negli atleti
- Fisioterapia pediatrica, rivolta a bambini e adolescenti con disturbi motori o neurologici
- Fisioterapia cardio-respiratoria, per pazienti con patologie cardiache o polmonari
- Fisioterapia ortopedica e traumatologica, dedicata a fratture, lesioni articolari o muscolari
- Psicomotricità, per trattare disabilità neurosensoriali in età evolutiva
- Terapia occupazionale, per migliorare l’autonomia nelle attività quotidiane.
La formazione continua è obbligatoria per legge e prevede la partecipazione a corsi ECM accreditati a livello nazionale. Ogni anno, i fisioterapisti devono acquisire un certo numero di crediti formativi per mantenere l’iscrizione all’Albo e l’aggiornamento delle competenze.Questa formazione permanente garantisce l’evoluzione della professione e l’adozione di tecniche sempre più efficaci e basate su evidenze scientifiche.
Iscrizione all’Albo dei Fisioterapisti
Dopo aver conseguito la laurea e superato l’esame finale, per svolgere la professione legalmente è obbligatorio iscriversi all’Albo dei Fisioterapisti, istituito con il DM 12 marzo 2018, all’interno dell’Ordine TSRM-PSTRP (Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione). Dal 2023, il fisioterapista dispone di un Albo autonomo dedicato.
Per esercitare la professione è anche obbligatoria la stipula di un’assicurazione professionale che copra la responsabilità civile. In caso di apertura di uno studio privato, è necessario comunicare l’inizio dell’attività all’ASL di competenza.
Sbocchi lavorativi del Fisioterapista
Dopo la laurea e l’iscrizione all’Albo, il fisioterapista può lavorare sia nel settore pubblico che in quello privato, come dipendente o libero professionista. Gli ambiti di impiego sono numerosi e diversificati.
Nel settore pubblico il Fisioterapista opera in:
- Ospedali e strutture sanitarie convenzionate (ASL, cliniche, ambulatori)
- Reparti di ortopedia, neurologia, geriatria e riabilitazione
- Servizi domiciliari e centri riabilitativi territoriali
Nel settore privato può lavorare in:
- Poliambulatori, studi professionali e centri fisioterapici
- Case di cura e RSA
- Centri sportivi e squadre agonistiche
Ulteriori sbocchi professionali includono:
- L’ambito pediatrico
- Il settore del benessere (spa mediche e centri termali)
- La consulenza e la formazione, anche in ambito universitario e nella ricerca
Inoltre, chi sceglie la libera professione può aprire uno studio privato, lavorare a domicilio o collaborare con altre figure sanitarie. La professione offre buone prospettive occupazionali, infatti, a un anno dalla laurea circa il 78% dei neo Fisioterapisti trovano lavoro.
Quanto guadagna un Fisioterapista?
La retribuzione di un Fisioterapista in Italia varia in base all’esperienza, al settore e al tipo di contratto.
- Nel settore pubblico lo stipendio oscilla tra i 1.100 e i 1.800 euro al mese per i dipendenti di ospedali e ASL.
- Nel settore privato la retribuzione va dai 1.800 ai 2.000 euro netti al mese in cliniche e centri riabilitativi.
- Per quanto riguarda la libera professione, invece, prevede stipendi tra i 2.000 e i 3.000 euro netti al mese, con possibilità di superare i 5.000 euro.
Quindi, lo stipendio medio nazionale si attesta intorno ai 1.550 euro netti al mese, con variazione significative in base al contesto e all’esperienza.

