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Introduzione alla professione di Architetto

L’Architetto è un professionista specializzato nella progettazione di edifici, spazi urbani e ambienti interni, capace di coniugare competenze tecniche, estetiche e funzionali. La sua attività si distingue per creatività, ingegno e adattabilità, che sono qualità fondamentali per affrontare le sfide della progettazione edilizia. Le competenze di un Architetto spaziano tra l’urbanistica, la progettazione di interni, il restauro e l’utilizzo di tecnologie avanzate per il design o le grafiche digitali.

L’Architetto segue ogni fase della realizzazione di un progetto, dalle valutazioni preliminari fino alla conclusione dei lavori. Lavora a stretto contatto con il cliente per tradurre le sue idee in soluzioni concrete, ottimizzando gli spazi e garantendo un equilibrio tra estetica e funzionalità.

Percorso universitario

Per intraprendere la carriera di Architetto, il primo passo da fare è conseguire la laurea in Architettura. In Italia, il percorso di laurea in Architettura è strutturato in due modalità: la laurea triennale e la laurea magistrale a ciclo unico.

Il corso di laurea triennale (Scienze dell’Architettura L-17, e Ingegneria Civile e Ambientale L-7) permette di acquisire una base solida di competenze, ma consente di entrare nel mondo del lavoro con una qualifica e preparazione inferiore rispetto a chi consegue una laurea magistrale. Tuttavia, la laurea triennale può essere seguita da una specializzazione magistrale (Pianificazione Territoriale, Urbanistica e Ambientale LM-48, Architettura del Paesaggio LM-3, e Conservazione dei Beni Architettonici e Ambientali LM-10) per accedere poi alla professione con titolo di Architetto Senior.

La laurea magistrale a ciclo unico in Architettura (LM-4), che ha durata 5 anni, è la condizione necessaria per accedere con il massimo dei titoli alla professione di Architetto. È importante sottolineare che l’accesso al corso è a numero chiuso, quindi per iscriversi è necessario superare un test di ammissione.

Il test di ammissione alla facoltà di Architettura è composto da 50 quesiti, suddivisi in:

• 10 di Comprensione del testo
• 10 di Conoscenze acquisite negli studi, storia e cultura generale
• 10 di Logica
• 10 di Disegno e rappresentazione grafica
• 10 di Matematica e Fisica

Per la valutazione del test il punteggio massimo disponibile è pari a 60 punti, secondo i seguenti criteri:

• 1 punto per ogni risposta esatta
• -0,25 punti per ogni risposta sbagliata
• 0 punti per le risposte non date

Il programma di studi è composto da diverse discipline, che forniscono agli studenti le competenze tecniche e teoriche fondamentali per la futura professione.

Tra le principali materie troviamo:

• Progettazione
• Statica
• Scienze delle costruzioni
• Geometria descrittiva
• Restauro
• Storia dell’architettura
• Tecnica del rilievo

L’obiettivo del corso di laurea è quello di fornire gli strumenti e la conoscenza per progettare, pianificare e realizzare edifici e spazi, tenendo conto degli aspetti tecnici, storici e culturali.

Al termine del corso di laurea in Architettura il prossimo step da affrontare è l’Esame di Stato.

Esame di Stato e iscrizione all’Albo abilitante alla professione di Architetto

Una volta conseguita la laurea in Architettura, il prossimo passo da affrontare per diventare Architetto è superare l’Esame di Stato.

Requisiti per accedere all’Esame di Stato

  • Essere in possesso della documentazione relativa al conseguimento del titolo di studio (laurea triennale o magistrale).
  • Presentare la ricevuta di avvenuto pagamento della tassa concorsuale.

Questo esame è fondamentale per l’iscrizione all’Albo degli Architetti e per ottenere l’abilitazione professionale. L’esame varia a seconda del tipo di laurea conseguita e della sezione dell’Albo a cui si desidera accedere.

Sezione A (laurea magistrale o specialistica)

Chi ha conseguito la laurea magistrale, o una specialistica, in Architettura (cioè 5 anni di studi) può iscriversi alla Sezione A dell’Albo.

L’Esame di Stato per questa sezione si articola in quattro prove distinte:

  • Prova pratica. Consiste nel progettare un’opera di edilizia civile o di un intervento a scala urbana. Lo scopo è quello di verificare le capacità progettuali dello studente con la pratica.
  • Prima prova scritta. È prevista una prima prova riguardo il dimensionamento strutturale o insediativo della prova pratica, quindi si andranno a valutare gli aspetti tecnici del progetto realizzato, come il dimensionamento delle strutture e la loro realizzazione in relazione al contesto urbano o territoriale.
  • Seconda prova scritta. La seconda prova si concentra sulle problematiche culturali e sulla conoscenza dell’architettura, dove lo studente dovrà riflettere in modo critico sulle tematiche legate alla cultura architettonica e urbanistica.
  • Prova orale. Durante la prova orale, il candidato sarà chiamato a commentare il progetto presentato nella prova pratica, approfondendo le scelte progettuali e le problematiche tecniche. Vengono inoltre esplorate le materie oggetto delle prove scritte, con particolare focus sulla legislazione urbanistica, la normativa edilizia e la deontologia professionale (codice etico).

Chi supera queste prove sarà automaticamente iscritto alla Sezione A dell’Albo, ottenendo così il titolo di Architetto e potendo svolgere la professione a tutti gli effetti.

Sezione B (laurea di primo livello)

Per chi ha conseguito una laurea triennale (primo livello), può iscriversi alla Sezione B dell’Albo. L’Esame di Stato per questa sezione, che si articola anch’esso in quattro prove, presenta qualche differenza:

  • Prova pratica. Lo studente deve sviluppare un progetto grafico di un’opera esistente oppure effettuare un rilievo a vista per verificare le capacità di tecnica progettuale e l’abilità nel leggere e interpretare l’esistente.
  • Prima prova scritta. Questa prova riguarda la valutazione economico-quantitativa del progetto presentato nella prova pratica. In questa fase si esaminano gli aspetti economici, costruttivi e di sostenibilità del progetto, nonché la sua fattibilità in termini di risorse e materiali.
  • Seconda prova scritta. Consiste in un tema o una prova grafica su una tematica che caratterizza il percorso formativo del candidato, come la progettazione architettonica, il restauro, l’urbanistica e altri ambiti di specializzazione.
  • Prova orale. Come per la Sezione A, l’esame orale prevede il commento al progetto presentato, ma si concentra anche sull’approfondimento delle materie oggetto delle prove scritte.

Chi entra a far parte della Sezione B ottiene il titolo di Architetto Junior, che consente di intraprendere la professione sotto la supervisione di un architetto abilitato, con la possibilità di accumulare esperienza e diventare poi architetto autonomo.

Sbocchi lavorativi?

L’Architetto, come già detto precedentemente, può specializzarsi in diversi ambiti a seconda delle proprie inclinazioni e delle necessità del mercato. Ogni specializzazione offre opportunità specifiche e competenze particolari.

  • Costruzione di abitazioni. L’Architetto che si specializza nella costruzione di abitazioni si occupa della progettazione e realizzazione di edifici residenziali. Durante il suo lavoro ha il compito di considerare l’integrazione dell’edificio con l’ambiente circostante, rispettando il contesto in cui si trova.

  • Restauro e Conservazione del Patrimonio. Questa specializzazione riguarda il recupero e il restauro di edifici e monumenti di valore storico, artistico e culturale. L’Architetto del Restauro lavora per preservare l’integrità degli edifici storici e garantire una riutilizzabilità rispettando i vincoli culturali e normativi.

  • Progettazione di Esterni. Specializzato nella progettazione degli spazi esterni, questa figura si occupa della realizzazione di giardini, piazze, cortili e dell’aspetto esterno degli edifici. L’Architetto in questione considera nel suo lavoro la sostenibilità, i vincoli paesaggistici e la compatibilità con l’ambiente circostante.

  • Direzione Lavori di Cantiere. L’Architetto che si specializza nella direzione dei lavori è responsabile del coordinamento e della supervisione delle fasi di realizzazione di un progetto. Si occupa anche nella gestione delle pratiche burocratiche e delle agevolazioni fiscali legati ai lavori edilizi.

Quanto guadagna un Architetto?

Lo stipendio di un Architetto dipende da una serie di fattori che possono variare notevolmente. Tra le principali variabili che influenzano il guadagno troviamo:

  • Competenze e abilità. Un Architetto con competenze avanzate e specializzazioni particolari avrà un guadagno maggiore.

  • Tipo di carriera. Se si lavora come libero professionista o come dipendente di uno studio o di un’azienda influisce notevolmente sul reddito.

  • Esperienza. L’esperienza accumulata nel corso degli anni è un fattore chiave. Un Architetto con anni di esperienza avrà sicuramente uno stipendio più alto rispetto a un neo-laureato.

  • Numero di clienti e collaborazioni. Un’alta clientela e la capacità di stringere collaborazioni importanti possono aumentare significativamente le entrate.

  • Notorietà. La visibilità nel settore, il nome e la reputazione di un architetto possono portare a una clientela più ampia e quindi compensi maggiori.

  • Specializzazione. Alcune aree di specializzazione, come il restauro o la progettazione di grandi complessi, possono comportare compensi più alti rispetto ad altre.

  • Localizzazione. Le città in cui si esercita la professione possono fare la differenza. Le grandi città o le aree ad alta richiesta possono offrire stipendi più alti.

In generale, un neo-laureato in Architettura guadagna circa 1.000 euro al mese. Tuttavia, con l’aumento dell’esperienza e una certa notorietà nel settore, lo stipendio può salire fino a raggiungere i 5.000 euro al mese. Nei grandi studi o in ambienti altamente competitivi, dove più professionisti collaborano insieme, gli stipendi possono anche superare queste cifre, raggiungendo livelli decisamente più alti.

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L’Architetto è un professionista altamente qualificato che opera in diversi ambiti, a seconda del percorso accademico.
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