Il progetto europeo Campus International rappresenta una delle iniziative più rilevanti nell’ambito della mobilità studentesca in Italia. L’obiettivo è quello di capire se e come lo studio all’estero possa contribuire allo sviluppo professionale e personale degli studenti universitari.
Oggi, sempre più giovani scelgono di vivere un periodo di studio all’estero grazie a programmi di scambio universitario. Il più conosciuto tra i programmi è l’Erasmus+, promosso a livello europeo per facilitare lo scambio culturale e accademico tra studenti di diverse nazioni. Tuttavia, fino a pochi anni fa mancava un’analisi strutturata e scientifica su quanto queste esperienze potessero incidere sulla crescita personale e sulle competenze utili per la carriera.
È proprio qui che entra in gioco il Campus International, un progetto che coinvolge numerosi Paesi europei e che punta a misurare in modo chiaro e comparabile i benefici reali della mobilità studentesca.
Il programma di studi del Campus International
L’obiettivo di Campus International è quello di capire in che modo un’esperienza di studio all’estero, anche breve, possa trasformarsi in un’occasione di sviluppi di competenze fondamentali.
In particolare, il progetto si concentra su tre aspetti:
- Lo sviluppo personale e accademico dello studente – Il progetto indaga se, e in che misura, studiare all’estero aiuta ad aumentare l’autonomia, la fiducia in sé stessi, la capacità di adattarsi e la consapevolezza culturale.
- I meccanismi attraverso cui si sviluppano le competenze – Non si analizzano solo i risultati finali, ma anche i processi come: contatti internazionali, interazione con altre culture e le difficoltà affrontate.
- Le differenze tra Paesi e contesti culturali – Lo studio mira ad individuare sia effetti comuni tra gli studenti europei, sia differenze legate al Paese d’origine o di destinazione, per comprendere meglio come rendere più efficaci i programmi di mobilità
Lo studio mira a individuare sia effetti comuni tra gli studenti europei, sia differenze legate al Paese d’origine o di destinazione, per comprendere meglio come rendere più efficaci i programmi di mobilità.
Come funziona il Campus International 2025
La nuova fase del progetto, Campus International 2025, coinvolge numerose agenzie nazionali per l’istruzione superiore e decine di università in tutta Europa. Tra i Paesi partecipanti figurano: Italia, Germania, Austria, Spagna, Polonia, Svezia, Slovenia, Portogallo e Norvegia.
L’indagine si basa su un metodo rigoroso e comparabile, grazie all’uso di un questionario online rivolto a tre gruppi distinti:
- Studenti che si trovano all’estero in un periodo di mobilità internazionale
- Studenti che hanno da poco concluso l’esperienza di mobilità
- Studenti che non hanno partecipato a programmi di mobilità (gruppi di controllo)
Questo approccio permetti di confrontare i risultati tra chi ha vissuto un’esperienza internazionale e chi no, valutando così l’impatto reale dello studio all’estero. La raccolta dei dati per il Campus International 2025 inizierà ufficialmente nella seconda metà dell’anno e si svolgerà in parallelo in tutti i Paesi coinvolti.
Competenze acquisite durante la mobilità internazionale
Uno dei principali ambiti di studio di Campus International riguarda le competenze trasversali, anche dette “soft skills”, che risultano decisive per il successo nel mondo del lavoro.
Alcune di queste, tra le più comuni, sono:
- Autonomia – la capacità di gestirsi in un contesto nuovo, lontano da casa
- Adattabilità – sapersi orientare in ambienti culturali diversi e affrontare imprevisti
- Teamwork interculturale – collaborare con persone provenienti da background
- Problem solving – trovare soluzioni in contesti non familiari
- Consapevolezza multiculturale – comprendere e rispettare le differenze culturali
Secondo i dati emersi nelle fasi precedenti del progetto, molti studenti che hanno partecipato a un programma di mobilità riportano miglioramenti significativi in queste aree. Campus International, per il 2025, punta a confermare ed approfondire questi risultati, ampliando il numero di Paesi coinvolti.
Perché partecipare a Campus International è utile anche per chi resta in Italia
Anche gli studenti che non intendono partire per un’esperienza di mobilità possono trarre vantaggio dal progetto. Le università coinvolte, infatti, potranno usare i dati raccolti per migliorare i propri servizi di orientamento, supporto allo studente e programmazione didattica.
Inoltre, i risultati dell’indagine forniranno indicazioni concrete su come valorizzare al meglio le esperienze internazionali all’interno del curriculum universitario, rendendole un vero punto di forza in fase di candidatura per master, tirocini e opportunità lavorative.
Campus International diventa così uno strumento non solo di analisi, ma anche di crescita e innovazione per l’intero sistema universitario europeo.
Un investimento per il futuro
Al giorno d’oggi, la capacità di muoversi con sicurezza tra lingue, culture e contesti diversi è una competenza fondamentale. Campus International nasce per misurare con metodo scientifico questi effetti e fornire alle istituzioni strumenti concreti per migliorare la qualità dell’istruzione superiore.
Per studenti, docenti e università, partecipare al progetto rappresenta un’occasione unica per contribuire a una ricerca europea di grande rilevanza e, allo stesso tempo, per riflettere sul valore reale delle esperienze internazionale.
Studiare all’estero non è solo un modo per imparare una nuova lingua o visitare un altro Paese, ma è un percorso che trasforma il modo di affrontare la vita, il lavoro e le relazioni.

